10/2/2021
Dal
3 al 5 novembre 2020 si è svolto online il Kick-off Meeting di
JADECARE [
Joint Action on the implementation of Digitally Enabled integrated person centred Care], un progetto recentemente approvato dalla Commissione europea che mira a sostenere la
transizione dei sistemi sanitari verso l’offerta di cure integrate, che mettano al centro la persona e si avvalgano delle opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Questa Azione congiunta, che coinvolge 48 organizzazioni di 17 Paesi europei e ben 25 siti di implementazione, durerà tre anni
(2020-2023) e sarà
coordinata a livello europeo dal Kronikgune Institute for Health Services Research.
Le attività di JADECARE rispondono direttamente alla Priorità UE 2019-2025 “
A Europe fit for the Digital Age”, finalizzata a favorire la transizione verso cure integrate, incentrate sulla persona e supportate da tecnologie digitali.
In particolare, a seguito dell’incontro degli Stati Membri “Steering Group on Promotion and Prevention” nel febbraio 2019, sono state selezionate
quattro Buone Pratiche da poter trasferire attraverso questo progetto a 23 contesti sanitari europei:
- The Germany Good Practice: The OptiMedis model – population-based integrated care
- The Basque Country Good Practice: Basque health strategy on ageing and chronicity: integrated care
- The Catalonia Good Practice: Catalan open innovation centre on ICT-supported integrated care services for chronic patients
- The Southern Region of Denmark Good Practice: Digital roadmap towards an integrated health care sector
L’importanza di queste buone pratiche è accumunata da una sfida condivisa, presente sia nel contesto italiano che in quello europeo: il
crescente aumento delle malattie croniche,
che porta con sé rilevanti pressioni a livello demografico, epidemiologico e finanziario sul sistema sanitario.
Questo contesto sottolinea l’
urgenza di fornire cure efficienti, personalizzate, integrate e interprofessionali, che rispecchino il modello di una sanità di iniziativa e non di una sanità di attesa. A tal fine, l’
uso di strumenti e servizi digitali innovativi si è dimostrato utile nel favorire approcci di cura più integrati e meno frammentati, riduzione dei costi, miglioramento della qualità dei servizi e supporto all’innovazione.
L’obiettivo di JADECARE è perciò quello di contribuire allo sviluppo di sistemi sanitari più innovativi, efficaci e sostenibili, fornendo la condivisione delle buone pratiche, che aiuteranno gli Stati membri dell’Unione europea ad affrontare gli aspetti fondamentali legati alla trasformazione del sistema sanitario.
Le
Joint Actions (Azioni congiunte) sono particolari progetti con evidente valore aggiunto a livello comunitario sia da un punto di vista tecnico che politico. Sono cofinanziate dalle Autorità competenti per la sanità negli Stati membri o nei Paesi terzi che aderiscono al programma, oppure da enti del settore pubblico e organismi non governativi su incarico delle suddette autorità competenti.
In questa Azione congiunta, l’
Agenzia regionale di sanità della Toscana è di
ente affiliato per la Toscana ad AgeNaS, autorità competente a livello nazionale, a fianco di altri 30 partner italiani ed europei. L'ARS ha il compito di favorire e supportare il trasferimento di alcune componenti della buona pratica dei Paesi Baschi all’interno del territorio della
Zona Distretto della Piana di Lucca. In particolare, la buona pratica basca presenta strategie sanitarie specifiche per affrontare il tema dell’invecchiamento e della cronicità che possono essere racchiuse all’interno di
tre azioni più generali.
♦ La prima, fedele ad un approccio sanitario esteso all’intera popolazione, riguarda il processo di stratificazione del rischio di tutti i cittadini così da poter individuare e selezionare per ogni popolazione target programmi socio-sanitari specifici. Per questo scopo è utilizzato un nuovo modello predittivo, presente anche in altre regioni italiane, definito John Hopkins Adjusted Clinical Group. La stratificazione, eseguita ogni due anni, classifica la popolazione in base alle sue future esigenze di salute, riuscendo così a predire le necessità e le risorse sia a livello sanitario/assistenziale che a livello finanziario.
♦ La seconda riguarda tre processi:
- Una riorganizzazione funzionale delle strutture sanitarie con l’obiettivo di fornire una continuità assistenziale sia a livello sanitario che sociale. Esempio di questa riorganizzazione è la creazione di “Integrated Healthcare Organizations”, ovvero strutture che uniscono i servizi ospedalieri con i servizi di assistenza primaria integrando all’interno gli stessi organi di governo.
- Investimenti a supporto dello sviluppo di strumenti digitalizzati e dell’e-Health, tesi a favorire un approccio di cura integrato e di un sistema di interoperabilità tra i processi di comunicazione e informazione. Fra questi, l’“Unified Elecrtonic Health Record”, ovvero un unico programma di cartelle elettroniche che fornisce informazioni complete incentrate sul paziente; Osarean, ovvero un centro digitale di multipli servizi sanitari; Call Center E-Health, ovvero un servizio di assistenza infermieristica H24; programmi di telemonitoraggio, teleassistenza e molti altri.
- Infine, l’ultimo processo, legato teoricamente e funzionalmente alla sopra descritta stratificazione della popolazione, riguarda lo sviluppo di una serie di programmi e percorsi ad hoc per ogni target di popolazione, fornendo per il paziente cronico o multimorboso cure integrate, costantemente monitorate, coordinate e interprofessionali.
♦ La terza e ultima azione riguarda infine una serie di
processi digitalizzati per favorire l’empowerment e l’engagement dei pazienti fragili, cronici e/o multicronici.
Nel corso di questi tre anni il processo di implementazione sarà suddiviso in tre fasi distinte, ovvero la fase di pre-implementazione, di implementazione e di post-implementazione, a loro volta poi articolate in ulteriori step.
In questo primo anno, gli sforzi saranno convogliati nella fase di pre-implementazione: attualmente, l’Agenzia Regionale di Sanità e i Referenti della Zona Distretto della Piana di Lucca hanno conseguito a fine
gennaio, rispettando la
timeline del progetto, il primo step di questa fase che è consistito nell’elaborazione di un report contenete le scelte operative del Gruppo di Lavoro. In particolare, tale documento ha rispecchiato una ponderata analisi fra i bisogni locali della Piana di Lucca, le caratteristiche della Buona Pratica, e i requisiti di maturità necessari per l’implementazione di quest’ultima, in modo tale da permettere al GDL la selezione di alcune componenti della
Best Practice da poter trasferire nel territorio della Piana di Lucca.
Nei prossimi mesi il GDL sarà impegnato nel secondo step previsto, che mira ad un processo approfondito di analisi del territorio indagando punti di forza e criticità su cui poter lavorare, in modo da favorire un corretto ed efficace trasferimento della Buona Pratica.
Stato del progetto: |
in corso |
Durata del progetto: |
2020-2023 |
Kick off meeting: |
3-5 novembre 2020 |
Ruolo dell'ARS: |
Ente affiliato di Agenas |
Luogo di implementazione: |
Zona Distretto della Piana di Lucca |