20/3/2024
Studi nazionali e internazionali hanno ampiamente dimostrato le ricadute che il periodo pandemico ha avuto sulla salute mentale della popolazione. Sono stati osservati un aumento dello stress in individui con preesistenti disturbi di salute mentale che potrebbero essere socialmente isolati e avere un accesso ridotto ai loro abituali programmi di trattamento, così come l’insorgenza di nuovi sintomi psichiatrici in individui che hanno sperimentato particolare stress, ansia o dolore a causa della malattia o della perdita dei propri cari. L’isolamento sociale, aumentando il tempo di ruminazione ansiosa, può aver favorito conseguenze emotive e funzionali prolungate nel tempo.
In Italia, lo studio COvid Mental hEalth Trial (COMET) condotto da Fiorillo et al., (2020) ha riscontrato livelli gravi o estremamente gravi di sintomi depressivi nel 12,4% dei partecipanti, sintomi di ansia nel 17,6% mentre il 41,6% ha riferito di sentirsi almeno moderatamente stressato. Inoltre, nelle donne e nelle persone con problemi di salute mentale preesistenti è stato osservato un rischio maggiore di sviluppare gravi sintomi di depressione e ansia.
Lo studio clinico condotto da ARS Toscana
L’
Agenzia regionale di sanità della Toscana, in collaborazione
con le principali università regionali (UniPi, UniFi e UniSi) ha condotto uno
studio clinico di popolazione generale (età ≥ 18 anni) finalizzato a stimare la diffusione life time (prevalenza) e puntuale (incidenza) dei principali disturbi di salute mentale in Toscana, attraverso la somministrazione della scala Mini International neuropsychiatric Interview (7.0.2) da parte di medici specializzandi in psichiatria.
I risultati dello studio: il rapporto ARS
I
risultati dello studio, insieme ad altre ricerche svolte sul territorio regionale, sono contenuti nel
rapporto presentato nel corso dell’evento che si è svolto il 12 marzo 2024 presso la sede dell’Agenzia regionale di sanità.
IL QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA SALUTE MENTALE IN TOSCANA
Il documento, attraverso l’utilizzo di studi ad hoc e delle principali banche dati sanitarie, cerca di raffigurare il
quadro epidemiologico della salute mentale in Toscana, anche attraverso un approfondimento riguardante le strutture di accoglienza residenziale e semiresidenziali attive nella nostra regione.
Partendo dal quadro epidemiologico, emerge un divario significativo tra il livello di disagio avvertito dalla popolazione e la frequenza di accesso ai servizi specialistici. Il dato 2021 (ultimo aggiornamento disponibile) rilevato fra gli adolescenti, mostra, rispetto al 2019, addirittura una riduzione del tasso di accesso: hanno fatto accesso 44,5 soggetti per 1.000 residenti, rispetto a 54,5*1.000 registrato nel 2019.
La
complessiva riduzione dell’accesso ai servizi sanitari per cause di salute mentale s’interrompe quando andiamo ad analizzare i ricoveri ospedalieri.
Fra i
più piccoli (≤13 anni) il trend dei ricoveri mostra un incremento ormai da molti anni: è la sindrome ipercinetica dell’infanzia a contribuire maggiormente all’aumento generale.
Fra gli
adolescenti, invece, il trend mostra un deciso aumento in concomitanza con la pandemia: le principali cause di ricovero continuano ad essere il
disturbo bipolare, i
disturbi specifici dell’infanzia e i
disturbi del comportamento alimentare, in sensibile aumento.
Fra gli
adulti, età 20-64 anni, le diagnosi principali sono: i
disturbi nevrotici, le
psicosi affettive e le
psicosi schizofreniche. Per quanto riguardano i ricoveri ospedalieri, dopo la flessione registrata negli anni 2019-2020, si osserva una lenta ripresa.
Anche fra la
popolazione anziana (≥ 65 anni) il trend è in diminuzione: in questa fascia di età l’analisi riferita ai ricoveri ospedalieri per causa psichiatrica non risulta particolarmente significativa a causa della natura polipatologica dell’anziano.
Per quanto riguarda l’
uso di farmaci antidepressivi, la Toscana si conferma la regione con il dosaggio medio giornaliero (DDD) più elevato rispetto alla media nazionale. Tuttavia, nella nostra regione, la prevalenza di cittadini in trattamento con farmaci antidepressivi e almeno 6 prescrizioni nell’anno tende a mantenersi stabile (3,6% della popolazione totale).
IL QUADRO DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI IN TOSCANA
La seconda parte del rapporto tratta il tema delle
strutture residenziali e semiresidenziali per pazienti affetti da disturbi psichici. L’approfondimento, chiesto all'ARS dalla Terza Commissione consiliare del Consiglio regionale della Toscana, oltre ad offrire una mappatura delle strutture suddivise per intensità assistenziale, descrive parte delle attività svolte e dei pazienti presenti alla data indice del 2 ottobre 2023.
Complessivamente i risultati rimandano l’immagine di un
servizio capillare sul territorio ma carente da un punto di vista numerico. In base a quanto estratto dal flusso contenente l’anagrafe delle strutture sanitarie, sul territorio regionale sono presenti 114 strutture residenziali per pazienti psichiatrici e 73 semiresidenziali. Nonostante la presenza di un flusso informativo, per raggiungere gli obiettivi prefissati l'ARS ha svolto una specifica rilevazione attraverso l’utilizzo di un questionario informatizzato al quale ogni struttura ha potuto accedere attraverso login e password. Alla rilevazione hanno partecipato 155 strutture (83% del totale) di cui 107 residenziali (95%) e 48 semiresidenziali (66%). Le strutture specifiche per minori che hanno aderito sono 5.
Il 90,9% delle strutture esaminate ha riportato l'utilizzo di un sistema informativo, tuttavia emerge che spesso il settore medico e i professionisti della riabilitazione socio-educativa adoperano sistemi differenti, complicando così la completa profilazione di ciascun paziente. Riguardo alle caratteristiche delle strutture, esse presentano camere singole o doppie, con una media di 27 persone per le strutture semiresidenziali e 8 per quelle residenziali.
In entrambe le tipologie di struttura,
la classe di età più rappresentata è quella compresa fra 25 e 55 anni (58,5% dei presenti). Il numero medio di
giorni di permanenza è molto diverso in base alla tipologia di struttura: il dato regionale complessivo si attesta su una media di 970 giorni (2 anni e mezzo). Il
costo medio giornaliero, con la variabilità legata al livello d’intensità assistenziale, si attesta su una media di €175.
Per quanto concerne le
patologie riscontrate nei pazienti ospitati nelle strutture residenziali, il principale gruppo di diagnosi è costituito dalle psicosi schizofreniche (circa il 40% del totale), seguite dalle psicosi affettive (come il disturbo bipolare), i disturbi di personalità e i disturbi dell'alimentazione, principalmente il disturbo anoressico. La complessità dei disturbi psichiatrici e la diversità dei quadri clinici rendono difficile stimare il reale fabbisogno, tuttavia, considerando che soltanto la psicosi schizofrenica ha una prevalenza nell'adulto di circa l'1% (che in Toscana corrisponde a 31.352 adulti), possiamo concludere che esiste un significativo divario tra necessità e risorse disponibili.
Tutte le informazioni più in dettaglio sono consultabili nel rapporto ARS