35 cardiochirurgiaQuesto documento contiene un aggiornamento dei dati di attività della Cardiochirurgia in Toscana per l’intero periodo 1997-2005 e riassume i principali risultati del lavoro svolto negli ultimi 3 anni nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sulla Qualità e sugli Esiti delle Cardiochirurgie Toscane.
Precedenti analisi dell’attività cardiochirurgica in Toscana erano state pubblicate per i periodi 1997-2001 (Documento ARS n. 2/2002), 1997-2002 (sito web di ARS Toscana) e1997-2004 (Documento ARS n. 22/2006).
Quest’ultimo aggiornamento offre una lettura ampia e approfondita di un settore assistenziale che è stato al centro, negli ultimi vent’anni, di una considerevole attività di ricerca in ambito nazionale e internazionale, quale settore tracciante per la valutazione di qualità dell’assistenza. Gli studi pubblicati hanno indagato soprattutto la mortalità a seguito di bypass aorto-coronarico (BPAC) e hanno contribuito a un vivace dibattito intorno ad aspetti metodologici (come il risk adjustment) e a questioni più generali di politica sanitaria (come la comunicazione pubblica dei dati di esito). Inoltre, gli effetti combinati di una maggiore prevenzione cardiovascolare, di una più diffusa attività di Cardiologia interventistica e di una più raffinata tecnica cardiochirurgica hanno probabilmente modificato gradualmente i bisogni di prestazioni cardiochirurgiche nella popolazione. Ciononostante, pur in presenza di una notevole attività di raccolta dati condotta in Paesi europei ed extra-europei da molti registri e database clinici, apparentemente pochi studi hanno discusso il problema di una possibile evoluzione in atto nella mission e nella tipologia di servizi pertinenti a una struttura (e a un sistema) di Cardiochirurgia.
Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 34Questo documento, dopo quasi 5 anni dalla pubblicazione del primo “documento” ARS – “Programmazione dei servizi per gli anziani in Toscana” - intende fornire un aggiornamento sui dati demografici della popolazione anziana residente in Toscana e sulle stime del numero di anziani non autosufficienti, che costituiscono importanti punti di riferimento per la programmazione socio-sanitaria a livello Regionale e di Azienda USL. Il documento è stato inoltre integrato con nuove stime sul numero di anziani affetti da demenza, dato che questa condizione patologica risulta essere responsabile della maggior quota di disabilità negli anziani.
La conoscenza della dimensione di questi fondamentali determinanti del bisogno di assistenza socio-sanitaria risulta essenziale soprattutto in vista di importanti novità nella programmazione regionale di medio-termine che pare orientarsi verso il tentativo di fornire assistenza alla persona non autosufficiente in modo universalistico, esclusivamente sulla base del riconoscimento della condizione di bisogno.
Grazie a quattro importanti studi epidemiologici di popolazione condotti sugli anziani residenti in Toscana, che hanno prodotto i migliori dati ad oggi disponibili sullo stato di salute di questa fascia di popolazione, e facendo ricorso a consolidate procedure statistiche, abbiamo potuto produrre stime di popolazione sul numero di anziani non autosufficienti ed affetti da demenza. Per evitare distorsioni nelle stime, derivanti da una ridotta raggiungibilità degli anziani istituzionalizzati durante la conduzione di studi di popolazione, abbiamo ristretto l’analisi agli anziani residenti a domicilio.
I dati derivanti da uno studio recentemente condotto su un ampio campione di anziani residenti in struttura ci permesso hanno permesso di produrre stime sul numero di anziani non autosufficienti ed affetti da demenza istituzionalizzati che sono state sommate alle prime per ottenere stime complessive.
immagine Collana dei Documenti ARS, n.33Non vi è dubbio che lo scopo principale di un set di Linee Guida sia l’utilizzo nella pratica clinica corrente e che il loro uso porti a risultati concreti sia sul piano del beneficio per il paziente che su quello della razionalizzazione delle cure. Per questo occorrono indicatori, pochi, ben selezionati e sicuramente utilizzabili senza aggravi, in modo da rendere misurabile il risultato delle modifiche che l’applicazione delle Linee Guida ha indotto nel comportamento degli operatori. Questo è il senso del lavoro congiunto che il Consiglio Sanitario Regionale, organo cui il Piano Sanitario attribuisce il compito dell’elaborazione delle Linee Guida, e l’Agenzia Regionale di Sanità stanno svolgendo, per incidere in concreto sull’organizzazione e sui risultati in termini di salute del nostro Servizio Sanitario Regionale.

Il manuale è di facile consultazione e applicazione e gli indicatori proposti rappresentano il risultato di ampie consultazioni con tutte le rappresentanze professionali toscane. Ci auguriamo che divenga patrimonio condiviso e praticato nell’attività giornaliera dei professionisti della sanità cosicché a trarne vantaggio sia il paziente principalmente e anche l’organizzazione del Servizio Sanitario Toscano.


immagine Collana dei Documenti ARS, n.32Lo studio SAPerE è stato progettato dall’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, Osservatorio Qualità, nell’ambito dell’area di attività ‘La qualità dal punto di vista del cittadino: informazione, comunicazione, partecipazione’ e condotto nel periodo 2004-2005, con successive revisioni nel 2006.
Lo studio ha esplorato tutte le fasi del percorso assistenziale di pazienti con ictus acuto (pre-ospedaliera, ospedaliera, post-ospedaliera) ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) di Careggi, Firenze. La ricerca è stata condotta con metodi qualitativi e in particolare con interviste in profondità a pazienti e familiari. Sono stati contattati 40 nuclei familiari e condotte 96 interviste; sono stati intervistati 6 medici ospedalieri e universitari impegnati nell'assistenza ai pazienti con stroke acuto nell'area fiorentina e gli assistenti sociali dell'AOU Careggi; inoltre sono stati realizzati due focus group con assistenti sociali ospedalieri e territoriali.
A integrazione della prima sintesi della ricerca, già pubblicata e diffusa nel 2006, questo Documento presenta molti testi originali tratti dalle interviste di pazienti e familiari, approfondisce alcuni aspetti metodologici pertinenti a concetti e strumenti della ricerca qualitativa e delinea la fase successiva del progetto SAPerE, tuttora in corso e rivolta all’intera popolazione regionale.