Covid-19, l'andamento dell'epidemia nella AUSL Toscana centro

Consulta il bollettino aggiornato al 21 ottobre 2020


23/10/2020
ANDAMENTO DELLA CURVA EPIDEMICA. Gli operatori dei servizi di Igiene Pubblica e Nutrizione inseriscono quotidianamente i dati di monitoraggio dell’epidemia da COVID-19 tra gli oltre 1,6 milioni di abitanti dell’AUSL Toscana Centro (AUSL TC) nella piattaforma integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e nel Sistema informativo della prevenzione della Regione Toscana (SISPC). Tuttavia, in queste ultime settimane l’inserimento di informazioni è in ritardo per i carichi straordinari imposti dall’andamento epidemico. Per questo motivo il numero dei casi utilizzato per la redazione di questo Bollettino è decisamente inferiore a quello comunicato alla Protezione Civile e le informazioni servono perciò solo per il trend macroscopico di contagi, ricoveri e decessi e di alcune caratteristiche socio-anagrafiche e cliniche dei casi.
Nel mese di ottobre i valori di prevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 per 100.000 abitanti delle tre Province dell’AUSL Toscana Centro (Firenze, Pistoia e Prato, escludendo i 4 comuni pisani della zona socio-sanitaria empolese), hanno ripreso ad avvicinarsi. Anche se al 21 ottobre la provincia di Firenze riporta sempre il valore più elevato (703 casi 100.000 ab.), quella di Prato la segue adesso ravvicinata con 673,5 casi, mentre quella di Pistoia è al livello più basso (659,6 casi).
Il numero dei contagi è cominciato a risalire ad agosto in conseguenza sia dei rientri dopo periodi di vacanza trascorsi in zone dove il virus aveva una circolazione sostenuta, sia della diminuita adesione alle norme comportamentali di prevenzione, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Con l’inizio dell’autunno, la ripresa a pieni ritmi delle attività lavorative e ricreative e la riapertura delle scuole hanno favorito un’accelerazione della trasmissione dell’infezione, evidente nel mese di ottobre (+152% di nuovi casi tra la prima e la seconda settimana di ottobre e +94% i nuovi casi dalla seconda alla terza settimana). Dall’inizio di settembre, la strategia di tracciamento e test ha fatto emergere importanti focolai intra- familiari e in ambito occupazionale, e dalla fine di settembre anche contagi in bambini e ragazzi in età scolare e nel personale scolastico. infatti per l’8,3% dei contagi occorsi tra il 12 e il 21 ottobre è stata identificata la scuola come il luogo presunto del contagio.

CASI LIEVI E CASI GRAVI. I casi severi e critici al momento dell’esecuzione del tampone sono passati dal 18,3% tra il 6 e il 19 aprile al 3,1% nel periodo 24 agosto-6 settembre. Tra il 3 e il 18 ottobre la proporzione di casi severi o critici è ripresa a salire, arrivando al 4,1%. Tuttavia, poiché da questa estate la trasmissione interessa prevalentemente le fasce più giovani, la quota di casi asintomatici o paucisintomatici al momento dell’esecuzione del tampone è sempre elevata, attorno all’85%. Sta tuttavia progressivamente nuovamente aumentando nelle ultime settimane l’utilizzo delle risorse sanitarie ospedaliere, tanto che si è dovuti ricorrere a posti letto aggiuntivi. Le persone di età più avanzata sono particolarmente a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi e quindi di dover ricorrere al ricovero o alle cure intensive. Complessivamente, dal portale COVID-19 dell’ISS risulta che sia stato ricoverato il 56,8% degli ultrasettantenni positivi a SARS-CoV-2 (maschi: 66,4%; femmine: 50,0%). Nella fascia d’età 60-69, è stato ricoverato il 42,4% degli uomini contro il 32,3% delle donne, mentre tra i 50-59enni il 29,5% degli uomini e il 16,5% delle donne..

ETÀ DEI CASI. L’età mediana dei nuovi casi a marzo era di 66 anni, ad aprile 58, a maggio 53, a giugno 56; si è abbassata a 31 anni nei mesi di luglio e agosto, per poi risalire a settembre a 39 anni, a testimoniare la ripresa della trasmissione in ambito domiciliare/familiare, e nelle prime tre settimane di ottobre è arrivata a 37 anni. Tra le persone che si sono contagiate negli ultimi 30 giorni, una su cinque ha più di 64 anni..

DECESSI. Dal 27 aprile 2020 il tasso di mortalità per COVID-19 nella provincia di Firenze è sempre stato superiore a quello della provincia di Pistoia, che precedentemente era più elevato rispetto alle altre due Province dell’AUSL TC. Al 21 ottobre, la Provincia di Prato annovera un tasso grezzo di mortalità per COVID-19 (21,7 per 100.000) più basso rispetto a quello delle popolazioni di riferimento della AUSL TC (36,3 per 100.000) e della Toscana (32,7 per 100.000), mentre la Provincia di Firenze presenta un valore più elevato (44,4 per 100.000 ab.) e il tasso di mortalità di quella di Pistoia (29,4 per 100.000) è lievemente inferiore a quello della Toscana. Tra i 594 soggetti deceduti per COVID-19, l’88% dei deceduti aveva più di 70 anni, erano in maggioranza maschi, oltre quattro su cinque erano affetti da almeno una patologia cronica e quasi uno su quattro aveva tre o più malattie croniche concomitanti.


Per altri dettagli: consulta il Bollettino Covid-19 AUSL Toscana Centro 21 ottobre 2020
[Nell’Appendice 2 del Rapporto sono riportati i dati sul numero di casi, decessi e prevalenza e tasso di mortalità per COVID-19 standardizzati per età per 100.0000 abitanti per comune e zona distretto dell’AUSL Toscana Centro]





Per approfondire

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