20/5/2020
Si segnala una
research letter toscana sull’importanza di testare le donne asintomatiche che entrano in ospedale per partorire, anche per stimare il “serbatoio” di infezioni inapparenti nella popolazione.
A partire dalla fine di marzo 2020, diversi ospedali hanno iniziato lo
screening universale SARS-CoV-2 su tutti i pazienti ricoverati. Le donne ricoverate per il parto rappresentano una popolazione particolare, in quanto vanno in ospedale
non per motivi clinici. Possono quindi fornire stime utili sulla circolazione del virus nella
popolazione generale.
Tra il 26 marzo e il 19 aprile, in 6 ospedali dell’
ASL Nord-ovest della Toscana e nell’ospedale pediatrico
Gaslini di Genova sono stati effettuati gli screening con tampone nasofaringeo a
533 donne partorienti. Di queste, 3 sono risultate positive: 1 aveva solo anosmia (perdita del senso dell'olfatto) e 2 erano asintomatiche. Tutte hanno partorito senza problemi clinici per la madre e il neonato.
La
prevalenza stimata in questo campione è stata di 3/533 = 0,56%. Durante il periodo dello studio, secondo quanto riportato nel
Rapporto sui casi di infezione da SARS-CoV-2 in Toscana realizzato dall’ARS, la prevalenza dei casi positivi segnalati tra le donne di 20-39 anni era dello 0,094%.
Da questi dati, possiamo stimare, nonostante la bassa numerosità del campione, che
l'83% delle infezioni non vengono segnalate e che la prevalenza nella popolazione femminile di questa età è 6 volte il tasso trovato in donne testate per motivi clinici.
Un rapporto simile è stato trovato anche in
2 ricerche condotte a New York, dove vi è una importante differenza nella frequenza di malattia che è circa 20 volte quella della Toscana.