24/5/2021
Il
Decreto Legge 18 maggio 2021, n. 65, oltre a definire le regole relative a orari degli spostamenti, attività di ristorazione, commerciali, culturali, eventi sportivi, certificazione verde COVID-19, all’
articolo 13 introduce nuove “
Disposizioni in materia di scenari di rischio delle regioni”.
In sostanza diventano
due i parametri principali alla base del sistema di monitoraggio e sono:
- l’incidenza settimanale di nuovi casi COVID-19
- il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva
Si riporta nel dettaglio lo schema che porta alla classificazione secondo le quattro zone a rischio crescente: bianca, gialla, arancione e rossa.
Il Decreto Legge specifica anche che dall’entrata in vigore dello stesso e
fino al 16 giugno 2021 questo
nuovo sistema di monitoraggio andrà ad affiancarsi a quello utilizzato finora, principalmente basato sull’indice di trasmissibilità Rt. In caso di discordanza tra i due sistemi, le regioni sono collocate nella zona corrispondente allo scenario inferiore.
Viene, dunque,
depotenziato il
ruolo che l
’Rt ha avuto finora nella colorazione dei territori regionali. Più volte abbiamo espresso le nostre perplessità sul fatto di assegnare a questo indicatore un ruolo cosi dominante nel sistema di classificazione delle fasce di rischio (vedi ad esempio la nostra news
Italia in zona rossa durante le feste: luci e ombre del sistema di monitoraggio “a semaforo”), perplessità condivise da più voci della comunità scientifica nazionale. Il maggiore limite dell’Rt, infatti, risiede nel fatto che, basandosi giustamente sui dati dei soli sintomatici (e non sul totale dei nuovi casi diagnosticati), per consentire una maggiore stabilità e consolidamento dei dati l’Rt fotografa una situazione di circa 2-3 settimane prima.
Indicatori come l’incidenza settimanale e i tassi di occupazione dei posti letto descrivono, invece,
una situazione molto più aggiornata e aderente alla situazione epidemiologica.
Questo non significa che l’Rt verrà completamente abbandonato daLL'ISS e dalla Cabina di Regia. Nella relazione illustrativa del decreto legge, infatti, si specifica la necessità di affiancare al nuovo sistema di monitoraggio un ulteriore sistema di valutazione basato su indicatori precoci, con finalità previsionali, adatti a indicare un rischio di peggioramento nel breve termine, come l’Rt stesso e le proiezioni di occupazione dei posti letto a 30 giorni. Si rinvia, quindi, ad un decreto del Ministero della Salute, che d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, stabilirà tali parametri ed il loro utilizzo.
Comunque, alla luce dell’estensione della campagna vaccinale, in particolare nelle fasce di popolazione più anziane e fragili,
dare maggiore rilievo agli indicatori relativi alla pressione sugli ospedali rappresenta un
criterio condivisibile nell’ottica di un graduale ritorno alla “normalità”.