Variante Delta e vaccinazioni, il report ECDC


2/7/2021
L’European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) ha pubblicato il documento Implications for the EU/EEA on the spread of the SARS-CoV-2 Delta (B.1.617.2) variant of concern, sui possibili scenari dell’andamento della pandemia da SARS-CoV2 nell’UE/SEE a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento che sono state in vigore fino a giugno 2021.

Considerando l'altissima probabilità che la variante Delta diventi quella dominante nell'UE/SEE, il rischio complessivo di infezione da SARS-CoV-2 correlato all’aumento della circolazione di questa variante è considerato:

1. nella popolazione generale:

› basso per le sottopopolazioni completamente vaccinate
› da alto a molto alto per le sottopopolazioni parzialmente o non vaccinate

2. nella popolazione vulnerabile:

› da basso a moderato per le sottopopolazioni completamente vaccinate
› molto alto per le sottopopolazioni parzialmente o non vaccinate

Sulla base di questi rischi, la vaccinazione completa di tutti i gruppi ad aumentato rischio di COVID-19 grave dovrebbe essere ottenuta il prima possibile per ridurre il rischio di ricoveri e decessi. Per ottenere la massima protezione nel minor tempo possibile, viene raccomandato che le persone a più alto rischio di esiti gravi per SARS-CoV-2 ricevano la seconda dose di vaccino nel più breve intervallo possibile dopo la somministrazione della prima dose.

Il raggiungimento di livelli più elevati di copertura vaccinale potrebbe avere un impatto importante sulla diminuzione dell'incidenza, dei ricoveri e dei decessi, soprattutto nei gruppi di età più avanzata.

Le misure di contenimento dell’epidemia dovrebbero essere mantenute a un livello sufficiente a contenere la trasmissione comunitaria della variante fino a quando quote maggiori della popolazione non saranno completamente vaccinate, al fine di evitare una recrudescenza di casi con possibile aumento dei ricoveri e della mortalità. Ovviamente, la sorveglianza delle varianti in circolazione è di grande rilevanza, per cui gli Stati membri che necessitano di sostegno per raggiungere gli obiettivi di sequenziamento, possono utilizzare i servizi dell'ECDC per il sequenziamento di SARS-CoV-2.

A partire dal 22 giugno 2021, sono cinque le varianti designate come varianti preoccupanti (VOC) dall'ECDC e che sono sotto sorveglianza in UE/SEE e nel mondo:
  • Alpha (Β.1.1.7)
  • Alpha+E484K (Β.1.1.7+E484K)
  • Beta (B.1.351)
  • Gamma (P.1)
  • Delta (B.1.617.2)
 Altre sette varianti di SARS-CoV-2 sono considerate varianti di interesse (VOI) dall'ECDC e ulteriori varianti sono in fase di monitoraggio.

Dal suo primo rilevamento in India nel dicembre 2020, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la variante Delta è stata segnalata in almeno 85 paesi a livello globale, ed è dominante in India, nel Regno Unito e a Mosca, Russia.

I primi dati delle autorità sanitarie pubbliche del Regno Unito suggeriscono un aumento della trasmissibilità rispetto al virus wild-type (prima ondata); infatti, la variante Delta (B.1.617.2) risulta del 40-60% più trasmissibile rispetto alla variante Alpha (Β.1.1.7) e può essere associata a un rischio più elevato di ospedalizzazione.

Sulla base degli studi finora effettuati, è stata dimostrata una riduzione dell'efficacia del vaccino, soprattutto in individui che hanno ricevuto una singola dose (di un regime a due dosi) rispetto ad altre varianti, indipendentemente dal tipo di vaccino, mentre la vaccinazione completa fornisce una protezione quasi equivalente contro la variante Delta che contro l'Alpha.

Un recente studio (preprint) condotto nel Regno Unito ha riscontrato una riduzione dell'efficacia del vaccino dopo la prima dose nei soggetti con infezione Delta sintomatica, in particolare veniva riscontrata un’efficacia del vaccino dopo dose singola del 33,5% (95% CI 20,6-44,3) rispetto a individui con infezione sintomatica da Alfa che presentavano un’efficacia del vaccino dopo dose singola del 51,1% (95% CI 47,3-54,7), con risultati simili sia per Comirnaty che per Vaxzevria. Dopo la seconda dose di entrambi i vaccini, sono state osservate solo piccole riduzioni dell’efficacia del vaccino, con un'efficacia per Comirnaty che andava dal 93,4% (CI 95% da 90,4 a 95,5) all'87,9% (CI 95% 78,2 a 93,2) e per Vaxzevria dal 66,1% (CI 95% da 54,0 a 75,0) al 59,8% (CI 95% da 28,9 a 77,3). L'efficacia del vaccino contro l'ospedalizzazione a causa della variante Delta è stata del 94% (CI 95% da 46 a 99%) dopo una singola dose di Comirnaty e del 96% (CI 95% 86-99%) dopo due dosi. Per Vaxzevria, l'efficacia del vaccino contro il ricovero per infezione da variante Delta è stata del 71% (CI 95% da 51 ad 83%) dopo una singola dose e del 92% (CI 95% da 75 a 97) dopo due dosi. Le dosi eterologhe (utilizzo di vaccini differenti per prima e seconda dose) hanno spesso mostrato un profilo di immunogenicità più forte (e probabilmente di protezione), rispetto alla vaccinazione omologa.

Al 13 giugno 2021, nell'UE/SEE sono state somministrate circa 300 milioni di dosi di vaccino, di cui oltre 25 milioni nell'ultima settimana. Al fine di ottenere una rapida diffusione della vaccinazione e considerando i livelli di fornitura delle dosi, i paesi hanno dovuto mettere in campo strategie per vaccinare il maggior numero possibile di persone nei gruppi ad alto rischio di COVID-19 grave nel più breve tempo possibile. Ciò ha portato il 64% (16/25) dei paesi UE/SEE ad estendere i tempi raccomandati tra le dosi per i vaccini che hanno una schedula a due dosi. Sebbene questo approccio abbia avuto il vantaggio di fornire una copertura più ampia dei soggetti più vulnerabili con un certo grado di protezione in un periodo di tempo più breve, ha portato a un minor numero di persone completamente vaccinate con la schedula a due dosi. Dato che la fornitura di vaccini continua ad aumentare, mentre le evidenze scientifiche suggeriscono una maggiore trasmissibilità e ridotta efficacia del vaccino con una singola dose contro la malattia sintomatica da variante Delta, alcuni paesi hanno cominciato ad accorciare i tempi tra le dosi per garantire che il numero massimo di persone vulnerabili sia protetto più rapidamente con la vaccinazione completa. Inoltre, circa la metà dei paesi UE/SEE raccomanda una singola dose di vaccino contro COVID-19 a quelli precedentemente infettati da SARS-CoV-2, poichè gli studi hanno dimostrato che la vaccinazione con una singola dose fornisce un'immunogenicità comparabile rispetto ai soggetti che hanno ricevuto entrambe le dosi. L’immunogenicità contro la variante Delta non è invece ancora nota.

Molti paesi dell'UE/SEE stanno attualmente attuando o valutando l'abolizione parziale degli interventi non farmaceutici (NPI), come il distanziamento fisico, l’igiene delle mani, l’uso di mascherine, ecc. L'abolizione di tali misure comporterebbe maggiori opportunità di trasmissione virale.

Per la stima degli scenari di diffusione della variante Delta e delle sue conseguenze, sono stati considerati quattro diversi scenari:

  • proseguimento del rigore odierno degli NPI (grigio)
  • una graduale riduzione del 50% del rigore degli NPI entro il 1 luglio 2021 (verde)
  • una graduale riduzione del 50% del rigore degli NPI entro il 1 settembre 2021 (blu)
  • una graduale riduzione del rigore degli NPI fino al 100% entro il 1 settembre 2021 (arancione).

Le simulazioni mostrano che c'è un grande rischio associato alla rapida riduzione degli NPI in presenza di una variante più trasmissibile, con conseguente significativo aumento dei casi quotidiani, dei ricoveri e dei decessi; mentre mantenendo l'attuale rigore NPI, continuando o addirittura accelerando l'introduzione della vaccinazione a coloro che sono maggiormente a rischio di esiti gravi, il numero dei casi rimarrebbe contenuto.

In conclusione, l’emergenza delle varianti, in particolare la variante Delta, richiede il raggiungimento di una rapida vaccinazione di massa, con l’obiettivo soprattutto di vaccinare le persone più vulnerabili nel più breve tempo possibile, la riduzione dell’intervallo fra prima e seconda dose attenendosi alle indicazioni, supportate dagli studi clinici, del produttore. Gli Interventi non farmaceutici per ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2 dovrebbero continuare ad essere messi in atto, rispettati e adeguati alle condizioni epidemiologiche locali, alla copertura vaccinale e alla prevalenza dei casi.

Per quanto riguarda i viaggi, la rinuncia a misure come test di ingresso o quarantena può essere considerata per gli individui completamente vaccinati o guariti.

La sorveglianza genomica delle varianti attualmente in circolazione è di grande importanza per la diagnosi precoce della presenza eventuale della variante e per la valutazione dei cambiamenti epidemiologici riguardanti specifici VOC, VOI e varianti sotto monitoraggio o nuove varianti. La tracciabilità dei contatti rimane uno strumento chiave per spezzare le catene di trasmissione.

Sulla base del vantaggio di trasmissione stimato della variante Delta e utilizzando le previsioni di modellazione, si prevede che entro la fine di agosto il 90% delle nuove infezioni da SARS-CoV-2 nell'UE/SEE saranno dovute a questa variante.

Di conseguenza, gli scenari di modellizzazione indicano che qualsiasi allentamento durante i mesi estivi del rigore delle misure non farmaceutiche, in assenza di una sufficiente copertura vaccinale della popolazione, potrebbe portare a un rapido e significativo aumento dei casi giornalieri in tutte le fasce di età con un conseguente aumento dei ricoveri e della mortalità.


A cura di:
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana
  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi




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