9/9/2022
Seconda dose booster (quarta dose)
In Europa
Il
Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (
ECDC) e l'
Agenzia europea per i medicinali (
EMA) hanno
aggiornato le raccomandazioni di salute pubblica sulle dosi di richiamo aggiuntive dei vaccini COVID-19 sia per quest'estate che per le prossime stagioni autunnali e invernali, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche e sui tassi crescenti di COVID-19 a causa della diffusione delle varianti di SARS-CoV-2 (Omicron BA.4 e BA.5), con una conseguente nuova ondata di COVID-19 in tutta l'Unione Europea.
Secondo la dichiarazione congiunta di ECDC ed EMA pubblicata l’11 luglio 2022, i vaccini autorizzati contro COVID-19 continuano ad essere altamente efficaci nella prevenzione del ricovero, della forma grave di COVID-19 e della morte, in considerazione anche delle varianti emergenti di SARS-CoV-2 e del declino della protezione sia dell'immunità indotta dall’infezione che da quella indotta da vaccino.
Alla luce di ciò, le autorità sanitarie pubbliche nei paesi UE/SEE dovrebbero migliorare il completamento del ciclo vaccinale primario e della prima dose di richiamo negli individui idonei. La modellazione matematica suggerisce, inoltre, chiari vantaggi di un’
introduzione anticipata del secondo booster per la protezione delle persone di età≥ 60 anni e per gli individui vulnerabili dal punto di vista medico, indipendentemente dall'età, e quindi non solo per la popolazione di età≥ 80 anni.
I paesi dovrebbero prendere in considerazione una rapida somministrazione di
seconde dosi di richiamo con i vaccini attualmente disponibili, somministrati
almeno quattro mesi dopo la dose precedente, cercando di raggiungere in particolare le persone che hanno ricevuto il primo booster più di 6 mesi prima. Al momento, gli operatori sanitari e il personale delle strutture di assistenza a lungo termine potranno ricevere una seconda dose di richiamo in caso di appartenenza a gruppi prioritari in base all'età o alla vulnerabilità sanitaria. I residenti nelle strutture di cura a lungo termine dovranno ricevere le dosi di richiamo raccomandate.
L'EMA sta già lavorando per l’eventuale
approvazione di vaccini contro le varianti. Tuttavia, in previsione della prossima ondata epidemica durante le stagioni autunnali e invernali, secondo la dichiarazione congiunta ECDC-EMA, i paesi dovrebbero pianificare l'introduzione di ulteriori dosi di richiamo da somministrare ai gruppi di popolazione a rischio di malattia grave, possibilmente combinando le campagne di vaccinazione contro COVID-19 e influenza.
I gruppi consultivi tecnici nazionali per l'immunizzazione (NITAG) prenderanno infine decisioni nazionali in merito all’uso dei vaccini COVID-19, tenendo conto della situazione epidemiologica nei loro paesi.
In Italia
Con la
circolare n. 32264 dell' 11 luglio 2022, il
Ministero della Salute estende la platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo,
raccomandando la somministrazione della seconda dose booster a tutte le persone di età ≥ 60 anni e ai soggetti fragili di qualunque età, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).
Vaccini bivalenti adattati
Prima dose booster (terza dose)
La
circolare n. 13209 del Ministero della Salute del 20 febbraio 2022, sulla base dell’attuale situazione epidemiologica caratterizzata da un’elevata circolazione del virus SARS-CoV-2 in tutto il territorio nazionale, raccomanda ai
soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria e ai
soggetti sottoposti a trapianto di organo solido la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA, come
richiamo (booster)
di un ciclo vaccinale con tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose), nei dosaggi autorizzati e ad almeno 120 giorni dalla dose addizionale.
Con la
circolare n. 59179 del Ministero della Salute del 24 dicembre 2021 è stata ulteriormente
estesa la
platea vaccinale destinataria della dose di richiamo (“booster”): soggetti della fascia di età
16-17 anni e soggetti della fascia di età
12-15 anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.
Con la
circolare n. 59207 del Ministero della Salute del 24 dicembre 2021 sono state aggiornate le indicazioni sull'intervallo temporale relativo alla somministrazione delle dosi "booster": dal 10 gennaio 2022 è possibile ricevere la dose "booster" dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario.
Con la
circolare n. 56052 del Ministero della Salute del 6 dicembre 2021 sono stati forniti
chiarimenti in merito alla somministrazione della dose di richiamo ("booster") nei soggetti già vaccinati e con pregressa o successiva infezione da SARS-CoV-2.
Nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, la
circolare n. 43604 del Ministero della Salute del 27 settembre 2021 ha comunicato l'avvio della somministrazione di
dosi “booster”, dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.
In linea con il parere espresso dal Comitato tecnico-scientifico, è stata
autorizzata la somministrazione di dosi “booster” di vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19 (come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario) a:
- soggetti di età ≥ 80
- personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani
Una dose booster potrà essere offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione.
Ulteriori gruppi target o della popolazione generale verranno individuati sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico.
La
circolare del Ministero della Salute n. 43293 del 24 settembre 2021 ha invece aggiornato le raccomandazioni della
vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 in gravidanza e allattamento. Sulla base delle crescenti evidenze sulla sicurezza della vaccinazione in gravidanza sia nei confronti del feto che della madre, e alla maggiore circolazione variante Delta in Italia, è stata estesa l’offerta vaccinale (con vaccini a mRNA), a tutte le donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre che desiderino vaccinarsi.
Risultano, invece, poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre, inoltre, la febbre (che rientra tra le possibili reazioni al vaccino), potrebbe causare un aumento del rischio di malformazioni congenite.
Il
target prioritario per la vaccinazione in gravidanza è rappresentato da:
- donne a maggior rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 (es. professioniste sanitarie, caregiver)
e/o
- a maggior rischio di sviluppare una malattia grave da COVID-19 (donne con fattori di rischio come età> 30 anni, BMI>30, comorbidità, cittadinanza di Paesi ad alta pressione migratoria)
I sanitari devono raccomandare la vaccinazione dei conviventi per limitare ulteriormente il rischio di contagio delle donne in gravidanza e durante l’allattamento.
Se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, non c'è evidenza in favore dell'interruzione della gravidanza. Se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre.
Le donne che allattano possono vaccinarsi senza interrompere l’allattamento. La donna che allatta deve essere informata che la vaccinazione non espone il lattante a rischi e gli permette di assumere, tramite il latte, anticorpi contro SARS-CoV-2.
A cura di:
- Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
- Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana