18/6/2024
In questa pubblicazione cerchiamo di approfondire i
legami tra crisi climatica,
comportamento dei batteri (con una storia originale) e
ampliamento dell’areale dei vettori. Gli effetti negativi del cambiamento climatico sono già evidenti e si prevede un futuro potenzialmente catastrofico per la salute delle popolazioni umane.
I microrganismi giocano bene le proprie carte: in miliardi di giri intorno al sole, si sono evoluti affrontando minacce chimiche, fisiche e biologiche, impiegando strategie di grande efficienza (riuso di geni e molecole sviluppate a fronte di pericoli diversi), solidarietà (scambiandosi informazioni genetiche), versatilità (comunicando tramite batteriofagi e pili sessuali), adattabilità (modificando opportunamente forme e ritmi riproduttivi). Le società più complesse in genere rispondono aumentando in complessità e, così facendo, ottengono successi limitati e di poca durata.
Solo attraverso la
cooperazione internazionale, l’
investimento nella ricerca e l’
adozione di politiche responsabili possiamo sperare di contenere la minaccia della resistenza agli antimicrobici e garantire un futuro più sicuro per tutti. Molto resterebbe da dire sul tema dell’uguaglianza sociale che, unica, se perseguita, potrebbe annullare i reattori di sviluppo dell’antimicrobico-resistenza (AMR).
In mezzo a tutta questa complessità, per il singolo professionista sanitario è lecito chiedersi “che posso farci io?”.
La responsabilità nel prescrivere antibiotici e nel controllare le fonti infettive si estende oltre la cura del singolo paziente fino alle più ampie implicazioni sulla salute pubblica. Seguendo i principi di gestione antimicrobica, come l’educazione del paziente, la prescrizione appropriata di antibiotici, la scelta dell’antibiotico a spettro ristretto e la prevenzione delle infezioni, è possibile mitigare l’impatto dell’AMR nella pratica e preservare l’efficacia degli antibiotici per le generazioni future.
Per approfondire
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