ARS SEGNALA - 08/04/2013
L’obiettivo principale del rapporto del Dipartimento per le politiche antidroga
GPS-ITA 2012 è individuare l’andamento del fenomeno del
consumo di sostanze psicotrope (legali e non) nella
popolazione adulta tra i 18 e i 64 anni. Al fine di tipizzare al meglio le caratteristiche dei rispondenti, anche altri ambiti sono stati indagati: l’utilizzo del
tempo libero, il ricorso ai
servizi socio-sanitari, l’
attività fisica, l'attenzione agli
stili di vita e la percezione dei
comportamenti a rischio. Complessivamente l’indagine, realizzata per mezzo di un questionario postale, ha coinvolto un campione di quasi 19 mila residenti italiani (54,5% donne), di questi il 32,7% ha risposto.
Tra le sostanze stupefacenti la cannabis si conferma la sostanza più assuntaDalla sintesi dei dati emerge che in tutti i consumi indagati, il genere maschile eccede sempre su quello femminile.
Per quanto riguarda l’uso di sostanze illegali il report, nel 2012, si conferma la tendenza alla contrazione dei consumi già osservata a partire dal 2010 per tutte le sostanze considerate.
La
cannabis rimane la sostanza maggiormente assunta in tutti e tre i periodi temporali considerati (21,7% una volta nella vita, 3,5% nell’ultimo anno e 1,5% negli ultimi trenta giorni), seguita dalla cocaina e/o crack (4,2% almeno una volta nella vita). Le sostanze stimolanti e gli allucinogeni vengono assunti maggiormente dai giovanissimi (18-24 anni), mentre eroina ed altri oppioidi tra i 25 e i 34 anni.
Nella ricerca viene anche evidenziata la
bassa percezione del rischio collegata all’uso di cannabis e la tendenza da parte degli adolescenti a sottovalutarne le conseguenze. Tale atteggiamento, secondo gli autori, deriva anche da una ridotta disapprovazione sociale dell’uso dei cannabinoidi e dei comportamenti ad esso correlati.
Differenze regionali e fenomeno del policonsumoOsservando le differenze territoriali, il consumo di
cannabinoidi riguarderebbe più da vicino l’Italia Nord-orientale, mentre quello di
cocaina la parte Nord-occidentale. Anche
eroina e
allucinogeni risultano più consumati nella zona orientale del Nord; il Centro invece sembra più interessato agli stimolanti e ai loro derivati.
L’indagine analizza anche i dati sul
policonsumo delle sostanze psicoattive legali ed illegali. Relativamente agli ultimi 30 giorni, oltre il 63% di coloro che riferiscono l’uso di 2 o più sostanze dichiara di aver assunto alcol, tabacco e cannabis.
Consumo di sostanze lecite: molti i fumatori e frequenti gli episodi di ubriacaturaPassando all’uso di
tabacco, il 28,2% del campione dichiara di aver fumato negli ultimi 12 mesi (32,7% dei maschi e 24,3% delle femmine), di questi quasi il 74% in modo regolare tutti mesi. Il consumo di
bevande alcoliche almeno una volta nella vita riguarda oltre l’80% del campione, ma ciò che desta attenzione è il maggior coinvolgimento della classe di età più giovane (18-24 anni) negli episodi di
ubriacatura. Con riferimento agli ultimi 30 giorni, la prevalenza di ubriacature è risultata essere di quasi l’8% e, diversamente dalle altre statistiche elaborate nel report, per questo dato non emergono alcune differenze di genere.
La realtà toscanaL’uso di
sostanze illecite in Toscana presenta un andamento in controtendenza rispetto a quello individuato nel report GPS-ITA: questo è ciò che ha rilevato l’indagine
EDIT, promossa e realizzata dall’ARS ogni tre anni a partire dal 2005. Lo studio indaga gli stili di vita e i comportamenti a rischio degli
studenti toscani (14-19 anni).
Nel 2011 oltre il 36% dei ragazzi toscani dichiara di aver consumato
sostanze psicotrope illegali. Come nella rilevazione nazionale la
cannabis si conferma la sostanza più utilizzata, seppur con importanti differenze. Infatti, il consumo una tantum di cannabinoidi (prevalenza nella vita) raggiunge in
Toscana il
31%, 10 punti percentuali in più rispetto al dato GPS-ITA. Inoltre, la tendenza riscontrata dal 2005 al 2011 in Toscana, in particolar modo tra i consumatori più assidui (assuntori nell’ultimo mese) mostra un
andamento in
crescita: 17,5% nel 2005, 21,5% nel 2008, 24,8% nel 2011. Questo andamento concorda con quanto da noi sostenuto e riportato in letteratura circa una relazione tra situazione economica e consumo di droghe. In particolare è stato riscontrato un modello di consumo di tipo countercyclical, secondo il quale alla
recessione economica consegue un aumento della
diffusione del consumo di sostanze.
Per approfondire