ARS NEWS - 05/03/2013
Il 6 marzo si svolgerà, presso l’
Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, la giornata
Il neonato prematuro va a casa: i percorsi in regione Toscana in cui l’ARS presenterà alcuni risultati del progetto CCM 2009
Presa in carico precoce nel primo anno di vita di bambini con età gestazionale alla nascita estremamente bassa, inferiore alle 28 settimane.
Al progetto hanno partecipato tre regioni italiane: Lazio (coordinamento ASP-Lazio-SIN), Toscana (coordinamento AOU Meyer, ARS Toscana) ed Emilia Romagna (coordinamento Assessorato Sanità Emilia Romagna). L’obiettivo era definire un
Piano assistenziale individuale (PAI) per la presa in carico globale e multi-disciplinare, nel primo anno di vita, dei
neonati di età gestazionale
inferiore alle 28 settimane dimessi dalle Terapie intensive neonatali.
Questi neonati, pur essendo una piccola proporzione dei nati (
100 nati vivi nel
2011) sono soggetti a disabilità gravi e mortalità, oltre che sviluppare nel tempo problemi emotivi, relazionali e disturbi del comportamento. Dai dati dell'archivio
Terapie intensive neonatali (TIN) Toscane online emerge che il
44% di questi neonati è deceduto o in sala parto o durante il decorso ospedaliero e il
23% è dimesso a domicilio con esiti gravi (grave emorragia intraventricolare, retinopatia della prematurità, broncodisplasia polmonare).
Anche dopo la
dimissione possono insorgere problemi di tipo clinico che vanno valutati adeguatamente e precocemente.
Le due tavole rotonde organizzate consentiranno di esporre alcuni aspetti emersi durante il progetto, ed identificare soluzioni idonee alle criticità evidenziate dai genitori dei bambini prematuri, durante il ricovero e dopo la dimissione.
Il discorso sarà ampliato anche agli altri
bambini pretermine (il 6% dei nati) che, seppure in proporzione minore rispetto ai piccolissimi, possono andare incontro a problematiche simili.
Sarà data parola a chi lavora quotidianamente nelle
Unità di terapia intensiva neonatale e nelle
Unità di patologia neonatale e a chi lavora nei
servizi territoriali compresi i pediatri di famiglia, per delineare un approccio multidimensionale dei bisogni e facilitare risposte efficaci, integrate tra ospedale e territorio.
Per approfondire: