08/06/2016
Il rapporto
"Un aiuto per chi aiuta" - L'Atelier Alzheimer nelle parole dei caregiver, dedicato al progetto "Atelier Alzheimer", è online a partire da oggi.
La famiglia e il domicilio di origine sono considerati da sempre i luoghi dove l’anziano non autosufficiente trova la risposta più adeguata ai propri bisogni, mantenendo contestualmente una soddisfacente
percezione della propria qualità di vita.
Questa constatazione, unitamente al progressivo
invecchiamento della popolazione, all’aumento della
non autosufficienza e delle malattie che con maggior frequenza colpiscono questa fascia di popolazione, alla
rarefazione della famiglia tradizionale, pongono il nostro welfare, oggi più che in passato, di fronte ad una sfida: progettare nuove strategie e ottimizzare azioni a supporto del malato, ma anche di quei
caregiver che sono coinvolti attivamente nella sua
assistenza domiciliare.
L’
Atelier Alzheimer nasce da queste premesse, come servizio a duplice ricaduta: è rivolto all’anziano con decadimento cognitivo, per contrastare l’incedere della malattia agendo sul suo stile di vita; ed è rivolto alla famiglia del malato, come servizio di
respite, di tregua, dalla quotidiana assistenza. Nel corso del 2015 si è svolto a
Firenze, nel Quartiere 4, e a
Bagno a Ripoli, con la gestione operativa della
Cooperativa Nomos.
L’Agenzia regionale di sanità della Toscana è stata incaricata di
valutare l’impatto di questo servizio in termini di qualità di vita del caregiver; i
colloqui con i familiari hanno permesso di far emergere direttamente dal loro “sentire” tutti quegli aspetti che hanno contribuito a determinare il loro grado di soddisfazione per il servizio.
Per saperne di più: