30/11/2022
La
cura e assistenza dei pazienti con infezione da Sars-Cov2 ha reso necessaria un’improvvisa
riorganizzazione delle strutture sanitarie per far fronte a questi nuovi malati. Inoltre, la pandemia ha avuto un grande impatto su molti aspetti della nostra vita, in particolare sul modo di accedere ai servizi sanitari.
Nel corso degli anni le necessità di questi pazienti si sono modificate in funzione dell’incidenza del Covid-19, della campagna vaccinale e delle differenti varianti del virus che hanno modificato la tipologia e quantità di malati che hanno avuto necessità di accedere al ricovero.
Tutto questo si è tradotto in una
riduzione degli accessi al pronto soccorso (PS) e dei ricoveri complessivamente erogati, con andamenti differenti nel tempo e tra le patologie (link a vecchi approfondimenti:
Nei primi mesi del 2022 in particolare i ricoveri per Covid-19 sono stati caratterizzati da una netta prevalenza di pazienti positivi al Sars-Cov2 ma senza patologia Covid-19, quindi pazienti asintomatici o paucisintomatici. Infatti, i ricoveri totali di pazienti positivi sono stati ben 13.029, con 7.529 ricoveri per motivi diversi da Covid-19 (57,8%) (per approfondire, si veda l'approfondimento
I ricoveri per Covid-19 e quelli per altra causa in pazienti SARS-CoV2 positivi in Toscana. Anni 2022, 2021 e primo semestre 2022).
Di seguito proponiamo un’
analisi dell’accesso a PS e andamento dei ricoveri per determinate patologie o procedure utili a comprendere come il sistema sanitario ha risposto alle necessità dei pazienti non-covid-19 durante gli anni pandemici con particolare attenzione al primo semestre del 2022. Il metodo proposto confronta cosa è successo negli anni pandemici (2020-21 e primo semestre 2022) con la media degli anni 2018-19 di alcune tra le principali patologie cardiologiche, cerebrovascolari, traumatologiche e interventi oncologici.
Per quanto riguarda la
cardiologia (accessi in PS, ricoveri e interventi), nella prima metà del 2022, l’andamento è rimasto simile rispetto al biennio pre-pandemico, con riduzione dei ricoveri per scompenso cardiaco (figura 1a) e fibrillazione atriale. Tale riduzione nei ricoveri è stata osservata per alcuni pazienti cronici e potrebbe essere conseguenza di una migliore presa in carico di questi pazienti a livello territoriale, in particolare per pazienti a rischio, e un conseguente recupero di appropriatezza nell’utilizzo dell’ospedale (per approfondire, si veda l'approfondimento
La gestione delle cronicità nel 2021 in Toscana).
Durante le varie ondate della pandemia l’andamento degli accessi a PS (figura 1b) e ricoveri
1 per
infarto hanno visto riduzioni significative rispetto alla media del 2018-19, sia nei ricoveri per infarto con elevazione del tratto ST (STEMI) sia per i non STEMI (NSTEMI). In particolare, i ricoveri per STEMI (figura 1c) si sono ridotti in concomitanza di picchi di incidenza della pandemia, compreso l’inizio del 2022 (-19,7% febbraio e -17,1% maggio). Complessivamente nel primo semestre 2022 si è passati a 1392 ricoveri per STEMI e 1762 per NSTEMI rispetto ai 1639 e 2361 rispettivamente con riferimento alla media dei primi sei mesi del biennio 2018-2019. Tuttavia non possiamo escludere che il calo osservato nel mese di giugno 2022 possa essere attribuito a un problema nella qualità e completezza dei dati.
I ricoveri per
ictus ischemico, durante la prima e seconda ondata della pandemia, si sono ridotti fino a un massimo di -20,4% in ottobre 2020 rispetto alla media 2018-19. In seguito la riduzione si è attenuata tanto che gli scostamenti non sono quasi mai stati statisticamente significativi (figura 1d) e quindi è stato possibile assicurare il
trattamento della trombolisi ad un numero di ricoveri pressoché identico a quello erogato mediamente nel biennio 2018-2019 (47 ricoveri/mese nel 2018-19 vs 51 ricoveri/mese nel 2022). A livello nazionale la Toscana risulta la regione con la minor riduzione di casistica, fatta eccezione per la Sardegna) nel 2020 rispetto al 2019: Italia -12,9% e Toscana -4,5% (per saperne di più si può consultare il
portale Covid-19 di Agenas).
Invece, i ricoveri per
ictus emorragico sono rimasti costantemente a livelli pre-pandemici. In entrambi i casi, la riduzione che si osserva nel mese di giugno 2022 andrà rivalutata prossimamente alla luce della valutazione degli esiti a medio e lungo termine, infatti l’ictus è una patologia che necessita dell’acceso in ospedale per affrontare il trattamento appropriato e conseguentemente ricovero.
Un andamento simile si è osservato anche per gli
interventi di protesi di anca e ginocchio: l’attività è fortemente diminuita durante la prima ondata, arrivando a -84% di interventi di protesi al ginocchio e -55% per le protesi d’anca e ha visto una successiva risalita ai livelli pre-pandemici compreso il primo semestre 2022. Mediamente si continuano a garantire 4000 interventi di protesi d’anca e 3500 di protesi al ginocchio nei primi sei mesi dell’anno.
Anche i ricoveri e gli interventi per
frattura del femore (figura 1e) sperimentano il trend appena descritto per le protesi ad eccezione di una riduzione significativa nei mesi di maggio (ricoveri -11,7%, interventi -15,1%) e giugno 2022 (ricoveri -7,6%, interventi -9,1%) che andrà monitorata.
Con riferimento alla
tempestività dell’intervento, tipica misura della qualità dell’assistenza in questo ambito, si nota una riduzione importante nel 2020 che si mantiene anche l’anno successivo e che si acuisce nel primo semestre del 2022 (-19%). Da notare che la tempestività dell’intervento non è diminuita durante la prima fase della pandemia, a fronte di una riduzione degli interventi in quella fase, mentre in seguito la percentuale di operati entro le prime 48 ore si mantiene sempre sotto la media dei due anni precedenti (figura 1f). Questa tendenza è stata osservata non solo a livello regionale ma anche nazionale e potrebbe essere imputabile ai cambiamenti organizzativi che si sono susseguiti negli ospedali in questi 2 anni e alla ridotta disponibilità delle sale operatorie
2.
Tra gli interventi chirurgici programmabili, durante la pandemia, è stata data priorità agli
interventi oncologici, in quanto per la loro gravità e rischio di evoluzione non era possibile posticiparli perché questo avrebbe impattato notevolmente sulla qualità di vita e prospettiva di anni di vita
3. Complessivamente gli interventi oncologici (polmone, colon, retto, testa e colo tiroide, mammella, utero e prostata) durante la pandemia sono rimasti in media rispetto al 2018-19 e hanno osservato solo alcune riduzioni durante la prima ondata.
In particolare gli
interventi chirurgici del tumore polmonare sono rimasti costantemente in media (circa 400 interventi in sei mesi) durante la pandemia rispetto all’epoca pre-pandemica con un leggero aumento nel 2022, che però non risulta significativo (figura 1g).
Gli
interventi chirurgici del tumore alla mammella, a parte una significativa diminuzione tra maggio e agosto 2020, sono tornati stabili ai livelli pre-pandemici (figura 1h).
In conclusione
a due anni dallo scoppio della pandemia per quanto riguarda gli interventi per patologia oncologica, i volumi del I semestre 2022 sono coerenti con il 2021, che aveva mostrato un recupero sull'attività del primo anno pandemico, 2020. Stessa considerazione vale per gli interventi per protesi di anca o ginocchio. Va notato il calo che persiste nella tempestività d’intervento per la frattura del femore. Merita infine attenzione il calo di accessi a PS e ricoveri per infarto (STEMI e NSTEMI), fibrillazione atriale e scompenso cardiaco che si conferma anche nei primi sei mesi del 2022, in concomitanza con il picco pandemico. Va infine notato che le riduzioni significative che si osservano nei mesi di maggio e giugno 2022 andranno rivalutati nel momento in cui saranno disponibili dati aggiornati e più completi.
Figura 1:
Andamento dei ricoveri per alcune patologie,
2020-21 e primo semestre 22 verso media 2018-19, Toscana, Fonte elaborazione ARS su SDO, PS
a) Ricoveri per scompenso cardiaco
b) Accessi a PS per infarto
c) Ricoveri in ospedale per STEMI
d) Ricoveri in ospedale per ictus ischemico
e) Interventi per frattura del collo del femore
f) Interventi per frattura del collo del femore, tempestività dell’intervento
g) Interventi chirurgici per tumore al polmone
h) Interventi chirurgici per tumore mammella
A cura di:
» Collini F, Forni S, Verniani V*, Di Fabrizio V, Szasz C, Gemmi F - Osservatorio per la qualità ed equità, Agenzia regionale di sanità della Toscana, *Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva, Università degli studi di Firenze
Per approfondire
Bibliografia
- Guddeti RR, Yildiz M, Nayak KR, Alraies MC, Davidson L, Henry TD, Garcia S. Impact of COVID-19 on Acute Myocardial Infarction Care. Cardiol Clin. 2022 Aug;40(3):345-353. doi: 10.1016/j.ccl.2022.03.004. Epub 2022 Mar 23. PMID: 35851458; PMCID: PMC8940572.
- Lenzi J, Rousset S, Fantini MP, Gianino MM. Impact of COVID-19 on Timing of Hip-Fracture Surgeries: An Interrupted Time-Series Analysis of the Pre/Post-Quarantine Period in Northern Italy. Int J Health Policy Manag. 2021 Sep 1. doi: 10.34172/ijhpm.2021.103. Epub ahead of print. PMID: 34523862.
- Indini A, Aschele C, Cavanna L, Clerico M, Daniele B, Fiorentini G, Fioretto L, Giordano M, Montesarchio V, Ortega C, Pinotti G, Scanni A, Zamagni C, Blasi L, Grossi F. Reorganisation of medical oncology departments during the novel coronavirus disease-19 pandemic: a nationwide Italian survey. Eur J Cancer. 2020 Jun;132:17-23. doi: 10.1016/j.ejca.2020.03.024. Epub 2020 Apr 6. PMID: 32311643.