3/7/2023
Il 28 giugno 2023, sul sito del World Health Organization Europe, sono stati
pubblicati i dati tratti dall’indagine Health Behavior in School-aged Children 2021-2022 (HBSC), dai quali è possibile trarre interessanti informazioni circa l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto su bambini e adolescenti.
Lo
studio HBSC è una
ricerca transnazionale sulla salute e il benessere degli adolescenti: è attivo in Europa e Nord America ED è condotto in collaborazione con OMS Europa. Le sue indagini sono organizzate e sviluppate da una rete di team nazionali HBSC, di cui fa parte anche l’Italia, che includono ricercatori con sede in una varietà di istituzioni accademiche e di sanità pubblica. I dati, raccolti in tutti i paesi partecipanti attraverso sondaggi scolastici, utilizzano una metodologia standard (descritta nel protocollo di studio internazionale HBSC) in modo da assicurare la rappresentatività del campione nella fascia di età compresa fra 11 e 15 anni.
L’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto su bambini e adolescenti è stato analizzato affrontando
4 tematiche importanti che, partendo dal vissuto esperienziale della “crisi” e delle conseguenze psicologiche che ne derivano, pongono l’attenzione sulle disuguaglianze sociali e sulle differenze prodotte dai provvedimenti messi in atto dai diversi paesi partecipanti (lockdown, didattica a distanza, etc.).
Il
primo dei quattro rapporti, intitolato
Coping through crisis: COVID-19 pandemic experiences and adolescent mental health and well-being in the WHO European Region. Impact of the COVID-19 pandemic on young people’s health and well-being from the findings of the HBSC survey round 2021/2022 delinea tre fattori della salute mentale e del benessere degli adolescenti (soddisfazione della vita e disturbi della salute psicologica e fisica) e si concentra sui collegamenti tra l’impatto negativo auto-riportato della pandemia da Covid-19 (sul rendimento scolastico e sui rapporti con la famiglia e coetanei), la salute mentale e il benessere degli adolescenti. I dati presentati mostrano che il 30% degli adolescenti (11-15 anni) ha riferito che la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale, il 37% non ha avuto alcun impatto sulla propria salute mentale e il 33% ha riportato impatti positivi. Fra coloro che hanno dichiarato un impatto negativo, la differenza fra i due sessi vede le femmine molto più rappresentate (femmine: 38% vs. maschi: 23%). Le maggiori differenze di genere sono state osservate nella Repubblica Ceca, in Lituania e in Italia, con una differenza rispettivamente di 23, 22 e 21 punti percentuali (Italia: maschi 27% vs. femmine 48%). Complessivamente, il
17% degli adolescenti ha riportato problemi di salute psicologica elevati, con valori più elevati per gli adolescenti provenienti da famiglie a maggior svantaggio socio-economico.
Il
secondo rapporto, intitolato
Age, gender and class: how the COVID-19 pandemic affected school-aged children in the WHO European Region Impact of the Covid-19 pandemic on young people’s health and well-being from the findings of the HBSC survey round 2021/2022,
analizza l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto su 10 aree della vita degli adolescenti (salute mentale, attività fisica, porformance scolastica, la vita in generale, le aspettative per il futuro, alimentazione, salute, relazione con gli amici, relazione con la famiglia e situazione economica della famiglia). Il
49% ha riportato impatti negativi in un range compreso fra 1 e 5 aspetti della propria vita, mentre il 13% in un range compreso fra 6 e 10 aree. La quota di coloro che ha dichiarato di aver subito un impatto negativo fino alla metà delle aree variava dal 34% registrato in Finlandia al 66% dell’Italia. Per coloro che hanno segnalato impatti negativi nella maggior parte delle aree, l'intervallo variava fra il 6% della Spagna e il 28% in Kazakistan (Italia: 12%).
Il
terzo rapporto, intitolato
A network of care: the importance of social support for adolescents in the WHO European Region during the Covid-19 pandemic. Impact of the Covid-19 pandemic on young people’s health and well-being from the findings of the HBSC survey round 2021/2022, esamina l’influenza che le misure di contenimento, come il distanziamento sociale, la chiusura delle scuole e l'isolamento, hanno avuto sulla salute mentale e sul benessere di bambini e adolescenti. Nello specifico esplora i collegamenti esistenti fra il sostegno sociale da parte di famiglie, insegnanti, compagni di classe e coetanei e l'impatto complessivo della pandemia di Covid-19 sulla vita dei ragazzi/e di 11, 13 e 15 anni. I risultati hanno mostrato che il
sostegno familiare è stato il fattore più importante per affrontare l'impatto della pandemia da Covid-19,
seguito dal sostegno di insegnanti e compagni di classe. Gli adolescenti che durante la pandemia hanno avuto un impatto positivo sulla vita nel suo complesso, hanno rivelato un alto livello di supporto sociale, mentre coloro che hanno subito un impatto negativo hanno avuto il minimo supporto sociale. Le differenze di genere legate agli impatti della pandemia confermano il sesso femminile come quello più interessato negativamente. Il background socioeconomico degli adolescenti è stato un fattore importante nel determinare l’impatto della pandemia con un rischio maggiore di vivere effetti negativi fra coloro provenienti da famiglie meno abbienti.
Il
quarto e ultimo rapporto, intitolato
Navigating uncharted territory: school closures and adolescent experiences during the COVID-19 pandemic in the WHO European Region. Iimpact of the Covid-19 pandemic on young people’s health and well-being from the findings of the HBSC survey round 2021/2022, mette in risalto l’impatto che le
chiusure scolastiche hanno avuto sul benessere dei bambini e degli adolescenti. I dati mostrano che nel periodo compreso fra gennaio 2020 e dicembre 2022, nei 22 paesi partecipanti, si sono verificati in media 138 giorni di chiusura delle scuole (in Italia: 341 giorni), con un
impatto significativo sull'istruzione e sulla pressione scolastica. I risultati hanno evidenziato che per ogni 100 giorni in cui le scuole sono state chiuse, la probabilità, da parte dei ragazzi, di vivere un po' o molta pressione scolastica aumenta del 74%. La pressione scolastica è vissuta maggiormente dal sesso femminile ed aumenta con l’età. Per quanto riguardano i fattori familiari, è stato rilevato che gli adolescenti provenienti da famiglie con livello socio-economico più elevato erano più propensi a segnalare pressioni scolastiche, mentre il sostegno dei compagni e degli insegnanti sembra svolgere una funzione protettiva.
I
risultati dello studio HBSC sottolineano la
necessità di un'azione immediata e l’attuazione di politiche e programmi che creino ambienti di supporto nelle scuole, nelle famiglie e nei gruppi di pari,
in modo da promuovere e proteggere la salute mentale dei giovani. Ciò include la promozione di spazi sicuri per conversazioni aperte, la promozione della consapevolezza della salute mentale, l'attuazione di politiche contro il bullismo, la formazione degli insegnanti sul supporto emotivo e l'incoraggiamento di una cultura dell'empatia e della comprensione.
Per quanto riguarda l'
Italia, anche l'
Istat ha condotto nel 2021 un'
indagine fra i ragazzi e le ragazze degli istituti secondari di I e II grado (per un totale di circa 41mila rispondenti) per conoscere l’impatto della pandemia e delle misure adottate per contenere il contagio da SARS-CoV-2 sui comportamenti, le opinioni e la rappresentazione del mondo delle persone più giovani. Queste dimensioni tematiche, tra altre, sono state indagate nel 2022 anche in
Toscana dallo
studio Edit dell'
ARS Toscana, che ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione studentesca toscana per Ausl di residenza e ha visto la partecipazione di oltre 8.200 ragazze e ragazzi degli istituti secondari di II grado toscani. I risultati dell'indagine Istat e dello studio Edit sono stati recentemente sintetizzati e commentati nel nostro
approfondimento del 15 giugno.
A cura di:
Caterina Silvestri, ARS Toscana