Figura 1. Ricoveri per COVID-19, ricoveri di pazienti SARS-CoV-2 positivi e percentuale di ricoveri per causa diversa da COVID-19 in pazienti SARS-CoV-2 positivi. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)Pazienti SARS-CoV-2 positivi, ricoverati a causa di COVID-19 in Toscana
I pazienti ricoverati a causa di COVID-19 (esclusi quindi i SARS-CoV-2 positivi ricoverati per motivi diversi) sono stati 726 tra maggio e agosto 2023 (
Tabella 1).
Nei pazienti ricoverati per Covid-19 sono state individuate tre differenti traiettorie di ricovero, in base criteri già discussi nei precedenti approfondimenti [1] (
Figura 2).
Figura 2. Traiettorie dei ricoveri per COVID–19. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)La composizione dei livelli di assistenza necessari si è modificata nelle diverse fasi della pandemia, in particolare, i
pazienti che hanno richiesto assistenza in terapia intensiva sono stati il 21,3% nella prima ondata, 15,1% nel periodo inter critico, il 12,6% nella seconda ondata, il 13,4% nella terza ondata, il 11,2% nella quarta, 7,2% nel primo semestre 2022, 4,6% nel secondo semestre del 2022, 5.8% nel primo quadrimestre 2023 e il 3,9% nel secondo (
Figura 3).
Figura 3. Percentuale dei ricoveri per COVID–19 per traiettoria. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)Il
96,2% dei ricoverati per COVID-19 nel secondo quadrimestre del 2023 non ha effettuato un passaggio in rianimazione. La percentuale era stata l'85,0% nel 2020, l'87,2% nel 2021 e il 93,8% nel 2022.
La tabella seguente rappresenta le
principali caratteristiche dei pazienti ricoverati nelle diverse fasi dell’epidemia, in base alla traiettoria di ricovero (
Tabella 1).
Tabella 1. Indicatori dei ricoveri per COVID-19, per periodo di epidemia e traiettoria di ricovero. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)La
degenza media dei pazienti non passati dalla terapia intensiva (traiettoria A) è diminuita progressivamente dalla prima ondata (13,6 giorni) al secondo quadrimestre del 2023 (9,2 giorni).
Per i pazienti della traiettoria B (passati dalla terapia intensiva e dimessi da reparti di area medica) la degenza media ha durata molto maggiore, e si rileva un trend in diminuzione dalla prima ondata (31,5 giorni) al secondo quadrimestre del 2023 (21,9 giorni).
Infine, per i pazienti della traiettoria C (dimessi direttamente dalla terapia intensiva) la durata della degenza media non mostra un andamento specifico tra il 2020 ed il primo semestre del 2022, dove varia da valori di 20,6 giorni a 19,8 giorni, prima aumentando poi diminuendo, mentre mostra una diminuzione netta sia tra il primo semestre del 2022 ed il secondo semestre del 2022, passando da 19,8 giorni a 16,3 giorni e mantenendosi attorno al 15% anche nel secondo quadrimestre del 2023.
L’
età media dei pazienti ricoverati mostra un trend in diminuzione durante le fasi pandemiche per tutte le traiettorie fino a tutto il 2021, mentre risale notevolmente nel primo semestre del 2022 e continua a crescere sia nel secondo semestre 2022 che nel 2023; la traiettoria B è quella che mostra età inferiore.
Nel corso del 2022 e nei primi otto mesi del 2023 sono stati ricoverati per COVID-19 pazienti più anziani, in particolare tra quelli non passati per la rianimazione l'età media è stata di 74,8 anni nel primo semestre 2022, 78 anni nel secondo semestre 2022, 78,2 anni nel primo quadrimestre del 2023 e 75,5 nel secondo quadrimestre del 2023, a fronte di un'età media mai superiore ai 72 anni nei periodi precedenti.
La
mortalità intraospedaliera, come atteso, varia notevolmente tra le diverse traiettorie.
Per la
traiettoria A si registra un trend in diminuzione dalla prima (20,5%) alla quarta ondata (10,2%), ma nel primo semestre del 2022 mostra un notevole aumento dei decessi, che torna a valori del 17,9%, per poi scendere al 17,0% nel secondo semestre del 2022, e continuare a scendere nel 2023 (13% nel primo quadrimestre, 10,9% nel secondo).
La mortalità dei pazienti della terapia intensiva che vengono trasferiti in area medica prima della dimissione (
traiettoria B) è la più bassa, come atteso fino a tutto il 2022. Non si rileva un particolare trend, ma oscilla tra valori da 3,8 a 7,1% per il 2020 e 2021, mentre risulta più alto nel primo semestre del 2022 (10,1%) per poi decrescere nel secondo semestre del 2022 (6,8%) e crescere nuovamente nel primo quadrimestre del 2023 (17,7%) e tornare a scendere nel secondo quadrimestre (6,7%).
Infine, e anche questo è un dato atteso, la
dimissione diretta da TI avviene prevalentemente per il decesso del paziente (mortalità da 63,5% a 80,6%).
Figura 4. Mortalità intraospedaliera pazienti ricoverati per COVID-19, per traiettoria e per fase della pandemia. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)Analizzando gli andamenti per età della sola Traiettoria A, dal 2022 al primo quadrimestre del 2023 si nota come sia il
numero dei ricoveri che la
mortalità intraospedaliera,
non presentino
punti di discontinuità con gli andamenti attesi nella popolazione generale dei ricoverati per età (
Figura 5).
Figura 5. Ricoveri e mortalità intraospedaliera pazienti ricoverati per COVID-19 per età, ricoveri per COVID-19 non passati di TI (traiettoria A). Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)La nuova classificazione delle diagnosi adottata dal 2021, ha consentito di analizzare con maggior dettaglio le caratteristiche cliniche dei pazienti con COVID-19. Questa analisi è stata utile soprattutto per i pazienti in traiettoria A, quella che presenta la casistica più ampia ed eterogenea. La mortalità intraospedaliera dei casi con ARDS (
Acute Respiratory Distress Syndrome) e con insufficienza respiratoria presenta valori più alti di quella dei pazienti con polmonite, evidentemente non ulteriormente complicata (
Tabella 2).
Tabella 2. Caratteristiche cliniche dei pazienti della traiettoria A. Toscana, anni 2021-2023 (fonte dati: SDO)Tra i ricoveri per COVID-19 dal 2021 è possibile distinguere una quota di pazienti che si trova in ospedale con una diagnosi di COVID-19 asintomatico o paucisintomatico senza altre diagnosi (aggravanti la patologia stessa oppure identificative di altre condizioni). Tali pazienti si trovano in ospedale per probabile necessità di isolamento anti-infettivo.
In
Figura 6 è rappresentato il loro andamento per quadrimestri: si nota come tra i ricoveri per la Covid-19 i ricoveri per patologia grave rappresentino la maggioranza (>70%) dei ricoveri in tutti i periodi in decrescita dal secondo quadrimestre del 2022. Il loro complemento è costituito quasi esclusivamente dai paucisintomatici che presentano un andamento a loro speculare, da segnalare per quanto riguarda gli asintomatici solo il valore di 4,7% di inizio 2022.
Figura 6. Numero e percentuale di ricoveri per COVID-19 per tipo di diagnosi. Toscana, anni 2020-2023 (fonte DATI: SDO)Pazienti SARS-CoV-2 positivi, ricoverati per motivi diversi dalla COVID-19Le caratteristiche dei pazienti positivi, ricoverati per motivi diversi da COVID-19, sono riassunte nella Tabella 3.
Si tratta di una casistica molto varia, all’interno della quale non si rilevano particolari trend degli indicatori di base, se non che la degenza media è stata più alta nelle prime due ondate, e dal 2022, con età media che oscilla fra 62,8 della quarta ondata e 73,4 del primo quadrimestre del 2023 anni, in costante aumento dalla quarta ondata del 2021 ma decisamente più bassa dei ricoverati a causa di COVID-19.
Tabella 3. Indicatori dei ricoveri di pazienti Sars-CoV2 positivi, ricoverati per motivi diversi da COVID-19, per periodo di epidemia. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)
La loro composizione per DRG è riassunta nella Tabella 4 seguente, dove sono mostrati i 20 DRG più frequenti (con frequenza > 1%), che costituiscono il 42,5% dell’intero gruppo.
Tabella 4. Composizione per DRG dei ricoveri di pazienti SARS-CoV-2 positivi, ricoverati per motivi diversi da COVID-19. Toscana, anni 2020-2023 (fonte dati: SDO)
In conclusione, nel corso del 2023 sta diminuendo il numero complessivo di pazienti SARS-CoV-2 positivi, ricoverati sia per COVID-19 sia per altre diagnosi. Tra i pazienti in ospedale per la COVID-19 diminuisce la quota di quelli passati dalla rianimazione e la mortalità intraospedaliera a fronte di un’età media che si mantiene elevata. Oltre il 40% dei ricoverati SARS-CoV-2 positivi nel 2023 si trova in ospedale per altre cause. Tali pazienti sono più giovani dei ricoverati per COVID-19 e si trovano in ospedale per varie condizioni.