Aspetti economici ed epidemiologici del gioco d'azzardo in Toscana

a cura di: E. Andreoni, F. Voller


22/2/2024
Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – DSM IV) indica il gioco d’azzardo (DGA) come un «comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco, che compromette le attività personali, familiari o lavorative», che risulta correlato con una frequente comorbidità psichiatrica, una bassa qualità della salute fisica, dinamiche relazionali e sociali nocive, impattando a livello individuale e sociale.

Alla luce di ciò, è noto che il disturbo da gioco d’azzardo sia riconosciuto come dipendenza patologica (GAP), che non di rado risulta ostico riconoscere come un problema di salute, inquadrandolo come uno svago innocuo. Il DGA risulta invece un fenomeno rilevante non solo per la salute individuale, ma di impatto anche su quella pubblica, e come tale richiede interventi nazionali, a partire da cornici normative come quella rappresentata dal decreto n. 136 del Ministero della salute, emanato nel 2021 per l’adozione del regolamento “Linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”, volto a contrastare i problemi connessi con il disturbo della ludopatia.

In parte la diffusione del fenomeno può essere ricostruita con indagini dedicate al gioco d’azzardo legale, tuttavia monitorarne l’andamento dal punto di vista epidemiologico rappresenta un’ardua sfida perché questo spesso si verifica in contesti che sfuggono ai circuiti legalmente riconosciuti, demandando quindi a stime basate su indagini dirette di prevalenza per conoscere il fenomeno relative a specifiche sottopopolazioni giovanili, l’acquisizione di fotografie aggiornate sul GAP.

In Italia l’osservazione del gioco d’azzardo legale è regolarmente offerta dall’ Agenzia delle dogane e dei monopoli di stato (AAMS), che - oltre a regolare e controllare costantemente gli adempimenti a cui sono tenuti i concessionari e gli operatori del settore - monitora attraverso alcuni indicatori l’andamento anche del settore "Giochi" e ne illustra i principali risultati nel Libro Blu, pubblicato ogni anno. Nell’ultima edizione disponibile si legge che le entrate erariali del settore "Giochi" nell’anno 2022 sono state pari a 11,22 miliardi di euro, con un aumento del 33,4% rispetto al 2021.

Nel 2022 si evidenzia che il contributo all’erario è stato fornito soprattutto dagli "Apparecchi da intrattenimento", seguiti da giochi numerici e le lotterie e infine dalle scommesse (soprattutto “Gioco a base sportiva”). Il restante “Altri Giochi” è attribuibile soprattutto ai “Giochi di abilità a distanza” e al “Bingo”.

Il risultato del comparto del gioco legale in Italia viene calcolato osservando i volumi di gioco nazionali, misurati attraverso le seguenti dimensioni:

  • raccolta: è l’ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori
  • vincite: è il totale delle somme vinte dai giocatori
  • spesa: corrisponde all’effettiva perdita dei giocatori, data dalla differenza tra raccolta e vincite, e corrisponde al ricavo della filiera (al lordo delle somme destinate all’erario)
  • erario: costituisce l’ammontare derivante dall’imposizione fiscale e dal differenziale tra raccolta, aggi e vincite dei giochi che entra nelle casse pubbliche

Nel 2022, il settore giochi conferma il trend positivo, con un aumento di tutte le dimensioni: l’abbandono delle restrizioni attivate nel periodo pandemico ha provocato un nuovo slancio verso il settore dei giochi.

Un aspetto da considerare è il setting di gioco, che può avvenire in luoghi fisici o in contesti online. Nel 2022 la raccolta del gioco fisico ha registrato un aumento del 43,2% rispetto al 2021, riferibile soprattutto all’utilizzo di “Apparecchi”, “Gioco a base sportiva”, “Gioco a base ippica” e “Bingo”; la raccolta del gioco a distanza mostra invece una crescita più modesta (dell’8,8%), con preferenze su giochi a base sportiva, giochi di abilità a distanza, giochi di carte e giochi di sorte.
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Come riportato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli di stato (ADM) nel Libro Blu del 2020, sono stati incrementati i meccanismi idonei ad impedire ai minori di età l’accesso al gioco, quali l’utilizzo ad esempio l’introduzione dell’utilizzo della tessera sanitaria. Questa attenzione alla popolazione adolescente risulta necessaria in quanto essa è esposta a questo comportamento a rischio sia per il tipo di caratteristiche del fenomeno, sia per i mezzi attraverso i quali il gioco d’azzardo si diffonde.

Per monitorare l’efficacia delle misure pensate per intervenire specificamente sui giocatori e sulle giocatrici più giovani si rivelano necessarie le ricerche condotte a diversi livelli territoriali: nazionali e locali.

Il gioco d’azzardo nella popolazione adolescente italiana è indagato dallo studio ESPAD Italia, che offre un monitoraggio sui principali stili di vita e determinanti di salute effettuato ogni anno su un campione nazionale rappresentativo delle scuole superiori, coinvolgendo studenti e studentesse di 15 –19 anni con questionario autosomministrato. Nel 2021, anno dell’ultima edizione disponibile, il 50,1% della popolazione adolescente italiana ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita, in aumento rispetto agli anni precedenti, con il 42% che lo ha fatto almeno una volta nel corso dei 12 mesi precedenti alla rilevazione.
fig2 approf GAP 22feb24
L’indagine mostra inoltre che in Italia il gioco d’azzardo è più diffuso tra i ragazzi, tuttavia i la percentuale di ragazze che ha adottato questo comportamento nell’anno prima è stabile rispetto al 2019, mentre fra i ragazzi si assiste a un calo più marcato. Osservando invece le prevalenze di gioco d’azzardo ed età, notiamo che aumentano al suo crescere.

Il dato ESPAD Italia relativo al gioco d’azzardo online è disponibile a partire dal 2013 e il fenomeno sembra essere in aumento. Dopo un calo osservato nel 2015-2017, le percentuali sono tornate a crescere con un picco nel 2019, diminuendo poi fino al 9,5% del 2021. Anche questo si caratterizza come fenomeno prevalentemente maschile, con il 15,5% di prevalenze nel 2021, rispetto al 3,3% femminile.

L’indagine propone anche il test di screening utilizzato SOGS-Ra [1] che evidenzia che una quota pari al 10,8% dei soggetti giocatori ha un comportamento “a rischio” (M=13,6%; F=7,3%), mentre il 6,6% risulta “problematico” (M=9,2%; F=3,0%). Sono valori in calo rispetto al 2008, mentre rispetto al 2019 è in diminuzione la percentuale a rischio e stabile quella problematica.

Lo studio indaga infine la diffusione dei videogame e evidenzia che nel 2021, 9 adolescenti su 10 hanno giocato ai videogame almeno una volta nella vita, quota in aumento, e il 7 su 10 nel corso dell’anno precedente, quota stabile. Il gaming a rischio riguarda soggetti che hanno dichiarato di aver giocato per sessioni di oltre 4 ore senza interruzioni nei giorni di scuola, pari al 6,8%, e che hanno affermato di passare troppo tempo a giocare, di diventare di cattivo umore se non può giocare e/o che i propri genitori li/le rimproverano, il 21,3% (M:25,2%; F:13%).

Calando l’interesse sul contesto regionale toscano rivolgiamo l’attenzione alla rilevazione EDIT [2], indagine conoscitiva sugli stili di vita della popolazione studentesca toscana (14-19 anni), che dal 2008 indaga le prevalenze del gioco d’azzardo.

L’ultima edizione dello studio, avvenuta nel 2022, ha messo in luce risultati differenti rispetto alle percentuali di ESPAD Toscana 2021, calcolando il gioco d’azzardo come fenomeno diffuso tra il 29,6% del campione toscano (lifetime) e in continua diminuzione negli anni, con un calo costante dal 2008, quando 1 rispondente su 2 (52%) aveva dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita. Emerge invece, in continuità con i risultati nazionali, la differenza per genere, con una frequenza doppia tra i maschi (40,3%) rispetto alle femmine (18%), mentre non si sono rilevate differenze rilevanti rispetto all’area sociosanitaria (AUSL Centro 30,4%; AUSL Sud-est 29,1%; AUSL Nord-ovest 28,8%).
fig3 approf GAP 22feb24
In merito ai tipo di giochi più diffusi EDIT 2022 ha mostrato che, tra chi scommette, il Gratta e vinci si conferma come il più frequente (73,9%), soprattutto tra le femmine (89,3% contro il 67,6% dei maschi), seguito, come nel 2018, da scommesse sportive legali e non (50%), scelte più spesso dai maschi (64,4% contro il 14,3% delle femmine). Restano molto diffusi anchealtri giochi con le carte (38,1%), biliardo o altro gioco di abilità (31,9%), il Bingo (o la tombola; 31,3%) e Lotto/SuperEnalotto (27,3%), apprezzati in particolare tra le femmine. Seguono le preferenze per le Slot machine (19,9%), le scommesse su altri eventi (17,6%), Totocalcio, Totogol (17,2%) e altri giochi (14,2%), concentrate soprattutto tra i ragazzi. Infine troviamo il Poker texano (9,9%) e il Lotto istantaneo (8,2%).

Inoltre dai dati è emerso i luoghi prediletti in cui giocare sono le ricevitorie e le sale da gioco, ma risulta frequente anche l’abitudine a scommettere online e talvolta in casa privata o circolo.

Anche nell’indagine EDIT si rileva il rischio di sviluppare il disturbo da gioco d’azzardo patologico, attraverso il Lie/Bet Questionnaire[3]strumento di screening non diagnostico a due domande[2], selezionate dai criteri del DSM-IV risultati più affidabili nel predire la possibilità che si verifichino le condizioni per lo sviluppo della ludopatia[5].  Il 5,5% del campione toscano che ha scommesso almeno una volta nella vita ha risposto affermativamente al test, mostrando la probabilità di avere un problema con il gioco d’azzardo. Un rischio più diffuso tra i maschi (8,8%) rispetto alle femmine (2,1%), e piuttosto omogeneo tra le tre AUSL.

Osservando l’evoluzione del fenomeno, il dato del 2022 mostra un calo rispetto al 2008 (10,5%), trend rimasto stabile fino al 2018, quando anno in cui era stato registrato un lieve aumento (6,8% nel 2018).
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In conclusione lo scenario toscano appare migliorato, risultato da continuare a osservare nella sua evoluzione anche considerate le differenze rispetto ad altre rilevazioni. Certamente è auspicabile continuare a intervenire sulle misure di contrasto, da concentrare nella sottopopolazione maschile nella quale il gioco d’azzardo è più diffuso.

Infine ricordiamo che in Toscana è attivo il Centro di ascolto per il gioco d’azzardo e sono disponibili i servizi per le dipendenze sul terriotorio- SerD, a cui rivolgersi nel caso in cui il gioco d'azzardo diventi un problema[6].


Note

1.  Test di screening South Oaks Gambling Screen, Revised for Adolescents (Langhinrichsen-Rohling et al., 2004; Colasante et al., 2014)
2.  Lo studio EDIT (Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana), ideata e realizzata dall’ARS Toscana dal 2005 con cadenza triennale, è una fonte di monitoraggio delle azioni che si occupano degli stili di vita della popolazione giovane all’interno del Piano regionale di prevenzione (2021-2025) e parte del sistema di Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità di tumori e di altre patologie nella sua parte regionale (con il Dpcm del 03/03/2017).
3.  Johnson, E.E., Hammer, R., Nora, R.M., Tan, B., Eistenstein, N., & Englehart, C. (1988). The lie/bet questionnaire for screening pathological gamblers. Psychological Reports, 80, 83-88.
4.  1) Ti è mai capitato di dover tenere nascosta l’entità di denaro che spendi per il gioco alle persone che ti stanno più vicine (familiari, amici, ecc…)? 2) Hai mai sentito l’impulso di giocare somme sempre maggiori di denaro?
5.  In caso di risposta affermativa è necessario sottoporre i soggetti interessati a ulteriori test clinici di approfondimento.
6.  È possibile telefonare al numero verde regionale 800 88 15 15 gratuito e attivo per tutta la Toscana dalle 9:00 alle 14:00, dal lunedì al venerdì e scrivere alla mail ascolto.giocodazzardo@regione.toscana.it .


 

A cura di:
» Elena Andreoni, Fabio Voller - Agenzia regionale di sanità della Toscana