Da ormai più di 15 anni l'Agenzia regionale di sanità della Toscana ha avviato studi sistematici, con l'obiettivo di indagare e comprendere l'entità del
consumo di sostanze illegali e del gioco d'azzardo nella popolazione toscana e di dimensionare le conseguenze sulla sua salute, proponendo strumenti di
analisi,
monitoraggio e
valutazione a supporto dell'azione di programmazione degli interventi di prevenzione e cura da parte del sistema pubblico/privato regionale.
Con questa pubblicazione della serie In Cifre ARS fa
il punto della situazione relativamente al fenomeno, partendo dai dati che provengono dall'attività di contrasto delle Forze dell'Ordine, fino ad analizzare i dati delle fonti sanitarie disponibili. Il
mercato delle sostanze stupefacenti appare resiliente e resistente alle azioni di contrasto, la cui attività sembra però rimanere stabile, al di là della penetrazione del fenomeno di consumo sul territorio nazionale e regionale. L'offerta di sostanze illegali e le modalità per procurarsele risultano sempre più articolate, poiché alle droghe tradizionali si affiancano numerose nuove sostanze sintetiche, nonché farmaci e psicofarmaci che danno origine a diversi e più complessi pattern d'uso.
Gli effetti di questi mutamenti si riflettono anche sul
bisogno di trattamento per i soggetti con dipendenza, che assumono modelli di consumo sempre più eterogenei, soprattutto quando ad esserne coinvolte sono le fasce giovanili della popolazione. A ciò si aggiunge anche il crescente fenomeno del gioco d'azzardo che, ad oggi, appare sempre più capillarizzato.
La stima delle
conseguenze sanitarie, in termini di emergenza e ricoveri droga-correlati, fanno emergere una più alta frequenza di accessi per determinate cause quali l'abuso e la psicosi da droghe. Tuttavia, sia gli accessi per overdose ai Pronto soccorso che i ricoveri connessi alla droga seguono il trend in costante diminuzione osservato per tutte le cause.
A fronte di questo complesso quadro in trasformazione sta prendendo forma il tema dell'
impiego terapeutico dei cannabinoidi nel trattamento del dolore cronico, rispetto al quale in questo documento abbiamo fornito i
primi dati disponibili.
La pluralità di angolazioni adottate per affrontare e misurare questo importante ambito del comportamento umano rispecchia dunque la sua stessa natura, che lo rende tanto insidioso quanto complesso da studiare.