3/12/2018
I COMPORTAMENTI ALLA GUIDA DEI GIOVANI TOSCANILo
studio EDIT si propone tra i suoi principali obiettivi quello di indagare i
comportamenti alla guida dei giovani toscani, con l’intento di individuare i determinanti dell’infortunistica stradale nella nostra regione, ed altri stili di vita a rischio. Gli
incidenti stradali (IS) sono un importante problema di sanità pubblica: rappresentano la principale causa di morte nel mondo tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 29 anni, categoria di utenti della strada responsabile del maggior numero di IS, subendone le conseguenze sanitarie più gravi e gli esiti maggiormente fatali.
Guidatori abitualiUno dei punti di forza dello studio è quello di poter selezionare i ragazzi maggiormente esposti al rischio di incidente, ovvero coloro che usano più frequentemente un mezzo tra minicar, ciclomotore, moto ed auto. Le analisi che seguono sono state quindi realizzate su un sottogruppo del campione intervistato, denominato “
guidatori abituali”: coloro che hanno dichiarato di guidare un mezzo, tra quelli precedentemente indicati, “tutti i giorni o quasi” oppure “qualche giorno la settimana”.
Analisi degli incidenti stradali e delle loro conseguenzeIl 34,9% dei guidatori abituali ha dichiarato di aver avuto almeno un incidente nella vita (38,1% dei maschi ed il 27,8% delle femmine). Come per la maggior parte dei comportamenti, anche nella guida
all’aumentare dell’età aumentano gli incidenti: si passa dal 12,6% dei 14enni al 45,6% dei 17enni, mentre nell’ultima classe, 18+, il dato diminuisce a 35,9%. Il trend rivela un’importante diminuzione degli IS dal 2008 al 2018 (Figura 1), risultato confermato da Istat per la fascia d’età 15-20 anni. Circa 1/3 di coloro che hanno avuto un IS ha richiesto un accesso al PS oppure un ricovero ospedaliero, dato allineato al 2015 ma in deciso calo rispetto a quelli delle precedenti indagini (valori compresi tra il 37 ed il 41%).
Analisi dei comportamenti alla guidaTra i fattori associati agli IS lo studio EDIT indaga prevalentemente quelli riconducibili ad “errore umano” rientranti nelle due categorie delle “distrazioni alla guida” e “guida in condizioni psico-fisiche non idonee”.
[Per valutare la possibile associazione tra ciascun fattore e l’evento incidente stradale, sono state condotte alcune analisi in cui sono stati calcolati gli Odds ratio (OR), ottenuti come risultato di modelli di regressione logistica univariata. La variabile di outcome scelta è “aver avuto almeno un incidente nella vita” mentre le covariate sono rappresentate dai comportamenti che gli studenti hanno dichiarato di aver adottato durante la guida “almeno una volta al mese”. Nei risultati che seguono sono riportati solo gli OR riferiti a fattori associati in maniera “statisticamente significativa” agli IS]. Nei commenti che seguono per ciascun comportamento è stata riportata la somma dei 3 valori (mese, settimana, giorno) indicati nella Figura 1.
Figura 1 - Percentuale di alcuni comportamenti alla guida dichiarati dai guidatori abituali. EDIT 2018 L’analisi delle “distrazioni alla guida” rivela come atteso tra le abitudini più frequentemente adottate durante la guida “aver utilizzato lo smartphone” (34,3%; OR=1,8). Questo comportamento tuttavia non risulta quello maggiormente adottato, né il più rischioso poiché prima ce ne sono altri, rimarcati in misura decisamente minore da parte dei mass media, ovvero “aver conversato con il passeggero” (67,7%; OR=2,1) ed “aver ascoltato musica ad alto volume” (44,3%; OR=1,9). Meno frequentemente è stato dichiarato di aver mangiato e/o bevuto (20,3%; OR=1,6) e fumato una sigaretta (17,8%; OR=2,3): quest’ultimo risulta il comportamento adottato durante la guida maggiormente rischioso.
La “guida in condizioni psico-fisiche non idonee” è una categoria di fattori che rivela degli OR decisamente superiori rispetto a quelli osservati per le distrazioni alla guida. In questo ambito assume particolare rilievo la guida in condizioni di ritardo che, praticata almeno una volta al mese dal 68,2% dai guidatori abituali (Figura 3), si caratterizza per un OR=2,5. Molto frequente anche la guida in condizioni di stanchezza (40% dei guidatori abituali, OR=2,2) mentre risultano meno ricorrenti altri comportamenti che rivelano comunque OR elevati: si tratta di aver avuto un colpo di sonno (5,5% ed OR=2,3), aver guidato dopo aver bevuto troppo (12,9% ed OR=2,8) ed infine aver guidato dopo aver assunto droghe, abitudine dell’11,9% dei guidatori abituali che rivela il rischio maggiore (OR=3).
GLI STILI DI VITA E IL CONSUMO DI SOSTANZE PSICOTROPEPeso corporeo e alimentazioneIl consolidamento di corretti stili di vita durante l’accrescimento diminuisce il rischio di malattie croniche in età adulta. Tra questi, fondamentale è lo sviluppo di una
corretta cultura alimentare: nel lungo periodo, i soggetti con abitudini alimentari non salutari presentano un maggior rischio per lo sviluppo di patologie croniche
[Lytle LA. Nutritional issues for adolescents. Journal of the American Dietetic Association , 2002, 102, 8-12; Lytle LA. Nutritional issues for adolescents. Best Practice & Research Clinical Endocrinology & Metabolism, 2003,17, 177-89]. Inoltre la molteplicità di cambiamenti fisici, psichici e comportamentali che avvengono durante la fase adolescenziale influiscono sia in termini di aumento ponderale, che di benessere individuale. Il
sovrappeso e l’
obesità se presenti durante l’adolescenza tendono a persistere in percentuale elevata anche in età adulta [
American Academy of Pediatrics. Study: Breakfast Eating and Weight Change in a 5 Year Prospective Analysis of Adolescents: Project EAT (Eating Among Teens), 2008; Società Italiana di Pediatria. Obesità del bambino e dell’adolescente. Consensus su prevenzione, diagnosi e terapia. Ed Scotti- Bassani, 2006]. In Toscana il trend riferito alla quota di adolescenti con obesità è oramai stabile nel tempo (stima 2018: 2,3%) e lievemente più diffuso tra i maschi. Ma le principali differenze di genere si riscontrano nella classe del sovrappeso: 9% femmine, 16,2% maschi (maschi 2005: 13%). Sono in un aumento anche i ragazzi che seguono uno specifico regime alimentare per perdere peso o per motivi legati allo sport praticato (+4% dal 2005). Mentre le ragazze che riferiscono di aver seguito una dieta sono il 19,5%: nel 75,3% dei casi si è trattato di una dieta dimagrante. Come atteso, tra le ragazze è più frequente il ricorso ad uno specialista (per es. psicologo, nutrizionista ecc.) per problemi legati all’alimentazione (23% delle femmine vs. 13% dei maschi). Sebbene il consumo di bibite zuccherate e snack dolci o salati abbia registrato un tendenziale decremento negli anni,
fra i ragazzi non si raggiungono ancora i livelli raccomandati di consumo quotidiano di frutta e/o verdura.
Attività fisica e sport praticatoAnche l’attività fisica, ricreativa o sportiva ha un r
uolo prioritario per la salute, particolarmente rilevante
durante l’età evolutiva, contribuendo ad una buona socializzazione e favorendo la costruzione della fiducia in se stessi e l’interazione sociale. Per gli studenti toscani si osserva una tendenza alla pratica sportiva costante nel tempo. Secondo quanto è emerso dall’analisi complessiva dei dati, si stima che nella nostra regione poco più di 1 adolescente su 10 sia inattivo, ma solo 1 su 20 pratichi attività fisica secondo quanto raccomandato dall’OMS [
almeno 60 minuti al giorno di attività fisica da moderata a intensa]. Infatti, circa un quinto del campione riferisce di fare attività fisica per almeno 60 minuti al giorno per 5 e 7 giorni alla settimana; mentre il 13% dichiara di essere inattivo, in particolare tra le femmine (17,6% vs 8,8% maschi). Si stima che, per tutte le età, le studentesse che non praticano mai attività fisica sono quasi sempre il doppio dei ragazzi.
Nel 2018 quasi l’80% del campione riferisce di aver praticato almeno uno sport negli ultimi 12 mesi (84,6% maschi vs 74% femmine), trende stabile rispetto al 2005. I maschi, come atteso, dichiarano di fare sport più spesso delle femmine: il calcio è ancora lo sport preferito dai ragazzi nel 40% dei casi, seguito dal basket e dal nuoto (8,5% e 7%). Tra le le femmine si osserva una più ampia variabilità: nel 18% circa dei casi le ragazze prediligono la danza e aerobica, nel 17% palestra e ginnastica, seguite dalla pallavolo e dal nuoto ( 14% e 11%). L’aumento dell’età è ancora un fattore influente nel cosiddetto
drop out (abbandono precoce) dell’abitudine a fare sport, in particolar modo tra le femmine, che dai 14 ai 18 anni diminuiscono di circa 20 punti percentuali (arrivando al 62,8%), mentre tra i maschi il decremento è meno meno rilevante (-6%).
Fumo di sigarettaSono circa 36.500 gli adolescenti che fumano abitualmente sigarette in Toscana. Tra il 2005 ed il 2018 gli studenti fumatori si mantengono sostanzialmente stabili (passano dal 17% al 19%), con
prevalenze superiori tra le studentesse. Nell’ultima rilevazione le differenze di genere risultano ancora più marcate: 22% per le femmine, 17,4% per i maschi. Ma sono i
maschi che, in media, fumano
un numero maggiore di sigarette al giorno: riferiscono di fumarne più di 10 il 32% dei fumatori maschi ed il 21% delle fumatrici. Tra i minorenni si stima che il 60% acquisti le sigarette dal tabaccaio ed il 30% ai distributori automatici. Infine, il 46% circa gli adolescenti riferiscono di aver sperimentato la
sigaretta elettronica (maschi 52,5% , femmine 39%).
Bevande alcolicheIl consumo di alcolici tra gli adolescenti toscani, pur ancora consistente, rimane piuttosto stabile, come per il resto della popolazione, sia a livello regionale che nazionale. Due ragazzi su 3 riferiscono di aver consumato almeno una bevanda alcolica nell’ultima settimana, in particolar modo nel weekend. La
birra resta
al primo posto tra gli alcolici più frequentemente consumati (42,3%), in particolare tra i maschi (47,5% vs 36,8%). Al secondo posto gli
aperitivi (37,7%),
bevanda preferita dalle ragazze (38,3%). Il consumo di vino e di superalcolici interessano rispettivamente il 33,5% ed il 30,5% di coloro che bevono.
Negli ultimi anni in Toscana, come nel resto del paese, si è
consolidato il modello di consumo cosiddetto
“nordico”,
tipicamente giovanile, contraddistinto dal consumo di grandi quantità di alcolici e superalcolici in contesti di svago e aggregazione (spesso in un’unica occasione), contrapposto al più tradizionale consumo “mediterraneo”, cioè in prevalenza durante i pasti e dedicato maggiormente al vino e ai contesti familiari.
Nel 2018 gli episodi di ubriacatura riguardano quasi la metà degli studenti (48,2%), mentre il binge drinking nell’ultimo mese viene riferito da oltre un adolescente su 3. Si conferma una lieve tendenza all’aumento, in particolare per le ubriacature: dal 2005 al 2018 aumentano dal 42% al 48%. Come per altri comportamenti a rischio, l’
uso eccedentario di alcolici aumenta con l’età e coinvolge di più i maschi, anche se stiamo lentamente assistendo ad un’omologazione dei comportamenti nei due generi: nel 2018, per la prima volta, le ragazze che riferiscono di aver avuto episodi di ubriacature sono di più rispetto ai coetanei maschi (49,2% vs. 47,2%), in particolar modo tra le 15-16enni. Sono tuttavia i ragazzi a riportare un maggior numero di episodi: tra chi si è ubriacato, il 20% dei maschi riferiscono di averlo fatto oltre 10 volte nell’ultimo anno (ragazze: 14%).
Sostanze psicotrope illegaliIn Toscana gli andamenti regionali sono stabili rispetto alla precedente indagine, mentre nel corso degli ultimi 13 anni il consumo è aumentato di circa il 5% per tutti i tre gli indicatori rilevati (vita, anno, mese). Nel 2018 1 studente su 3 dichiara di aver assunto almeno una sostanza nella vita e 3 ragazzi su 10 nell’ultimo anno. Il consumo mensile riguarda circa 1/5 del campione (maschi: 21,3%; femmine: 19,5%). In linea con le precedenti rilevazioni e con i dati nazionali, l’esordio è entro i 15 anni per il 60% dei casi, senza alcuna differenza di genere e la prima sostanza resta la cannabis o un suo derivato nella quasi totalità dei casi.
Osservando i consumi riferiti all’ultimo anno, la
cannabis continua ad essere la sostanza maggiormente diffusa tra i consumatori (27% sul campione totale), seguita dalla cocaina (1,6%), gli stimolanti (0,9%), gli allucinogeni (0,8%) e l’eroina (0,2%). Il quadro generale rimane pressoché invariato. L’uso di cannabinoidi nell’ultimo mese in Toscana riguarda il 18% del campione e di questi circa il 40% ne fa un uso frequente (da qualche giorno alla settimana a tutti i giorni), stimati in circa 13.900 residenti toscani della stessa fascia di età.
Gli
amici e il gruppo hanno
ancora un ruolo centrale in questo fenomeno, sia come contesto di consumo che per i modi di procurarsi le sostanze: i ragazzi preferiscono di gran lunga i luoghi di aggregazione e reperire le sostanze tramite lo scambio tra i pari o l’acquisto da amici e conoscenti, anziché acquistarle in piazza o tramite Internet.
Figura 2 - Percentuale del consumo nell’ultimo anno per tipo di sostanza e poliuso (2 o più). Confronto EDIT 2008 e 2018Gioco d’azzardoRispetto al gioco d’azzardo, gli adolescenti rappresentano un segmento di popolazione vulnerabile, in particolare nella fascia di età compresa tra i 15 e i 25 anni [
Slutske WS, Meier MH, Zhu G, Statham DJ, Blaszczynski A, Martin NG.The Australian Twin Study of Gambling (OZ-GAM): rationale, sample description, predictors of participation, and a first look at sources of individual differences in gambling involvement. Twin Res Hum Genet. 2009 Feb;12(1):63-78. doi: 10.1375/twin.12.1.63.].
Tra i giovani, infatti, la
prevalenza di comportamenti problematici legati al gioco è più alta rispetto alla popolazione generale (5-6%) [
Johnson EE, Hamer R, Nora RM (1997), The Lie/Bet Questionnaire for screening pathological gamblers. Psychological Reports, 80: 83-8].
Come oramai noto, il gioco d’azzardo negli ultimi 10 anni ha registrato una forte impennata delle giocate, ma negli adolescenti - sia in Toscana che nel resto del paese - l’andamento è in controtendenza. In base ai dati EDIT, nel 2018 4 studenti su 10 riferiscono di aver giocato: il 70% di questi sono minorenni.
Dal 2008 questa
prevalenza è
in costante decremento, passando dal 52% al 42% dell’ultima rilevazione. Diversamente da altri comportamenti a rischio (es. il consumo sostanze), la differenza fra i due generi è significativa:
la percentuale di studenti maschi che gioca è quasi doppia rispetto alle femmine (53,4% vs. 29,5%). Inoltre il coinvolgimento dei ragazzi aumenta con l’aumentare dell’età.
Come nelle precedenti edizioni e come emerso nel recente report nazionale del CNR, il
Gratta e Vinci resta il
gioco più frequente (66,1%), soprattutto tra le femmine (82,7%), seguito dalle scommesse sportive (54,1%), preferite dai maschi (71%). Tra i giochi più diffusi anche il biliardo (o altro gioco di abilità) e i giochi con le carte (49% e 48%). Le ragazze sembrano attratte anche dai giochi praticati nei circoli ricreativi o nelle sale da gioco come il Bingo (o la Tombola) e dal Lotto e SuperEnalotto (45% e 37%). I maschi mostrano invece un certo interesse anche per giocate sportive più caratteristiche delle ricevitorie e del gioco on-line, come il Totocalcio e Totogol (37%).
Infine, per stimare il rischio di sviluppare una patologia correlata al gioco d’azzardo, nel questionario EDIT è stato inserito il Lie/Bet Q( ). Dall’analisi è emerso che circa il 7% degli adolescenti toscani rientrano in questa categoria. Il dato è stabile rispetto alla precedente rilevazione e il trend è comunque in diminuzione dal 2008.
BULLISMO, COMPORTAMENTI SESSUALI E STATO EMOTIVOSe lo scopo dell’indagine è monitorare le abitudini e gli stili di vita della popolazione giovanile, non possiamo non parlare di alcuni comportamenti che caratterizzano profondamente questa fascia di età.
Primo fra tutti è il fenomeno del
bullismo e del
cyberbullismo. In un periodo storico dove “la rete” rappresenta lo spazio relazionale privilegiato (il 33% dei ragazzi toscani usa lo smartphone più di 5 ore al giorno), le prese in giro, le minacce o le vere e proprie forme persecutorie, si muovono su canali che spesso sfuggono al controllo dell’adulto. Al bullismo “diretto”, agito prevalentemente in ambito scolastico (il 23% degli studenti toscani è stato vittima di questa forma di bullismo), si è associata la forma “indiretta” che nel corso degli ultimi 3 anni ha visto un incremento di circa 5 punti percentuali coinvolgendo il 25,2% degli studenti. In entrambe le modalità, le
femmine risultano le
più colpite.
Un altro comportamento che contraddistingue l’adolescenza, è l’
iniziazione sessuale. Non stupisce, quindi, che il 35,9% dei ragazzi di età compresa fra i 14 ed i 19 anni abbia già avuto un rapporto sessuale completo. Ciò che preoccupa, invece, è la
costante diminuzione dell’uso del profilattico, che nel corso degli ultimi 10 anni ha visto una riduzione di oltre 10 punti percentuali (nel 2018 soltanto il 58,4% dichiara di farne uso). In particolare, all’aumentare dell’età, l’utilizzo degli contraccettivi orali favorisce la significativa riduzione del profilattico mettendo in evidenza l’uso essenzialmente anticoncezionale che i ragazzi ne fanno.
L’ultimo aspetto, ma per questo non meno importante, che lo studio EDIT indaga, è lo
stato emotivo. Sappiamo che questa fascia di età è rappresentata anche da cambiamenti del tono dell’umore legati a fattori di carattere fisiologico. Tuttavia, nel corso del tempo, la percentuale di ragazzi che presentano un
elevato livello di distress, è costantemente aumentato interessando ben il 21,7% degli adolescenti toscani. La forte relazione esistente fra stato emotivo e messa in atto di comportamenti a rischio, si evidenzia soprattutto nel fenomeno del
binge drinking, nell’uso di sostanze illegali e negli episodi di bullismo o cyberbullismo.
Alice Berti, Francesco Innocenti, Caterina Silvestri - Ricercatori ARS Toscana